Il Tar Puglia ha respinto il ricorso di un imprenditore per l’annullamento del diniego da parte della Questura di Taranto della licenza per l’apertura di una sala scommesse.
Tale diniego era stato motivato dall’osservanza della norma regione che impone il rispetto di una distanza minima di 250 metri dai luoghi sensibili.
Il giudice amministrativo ha ritenuto che, nel caso di un istituto scolastico nelle vicinanze, lo stesso “si compone di n. 6 plessi/scuole di cui: due scuole dellโinfanzia, tre scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado (c.d. scuola media), e una delle due scuole primarie ha sede proprio presso il plesso nelle vicinanze del luogo in cui avrebbe dovuto aprire la sala scommesse.
Quanto, infine, alla “Comunitร Riabilitativa Residenziale Assistenziale Psichiatrica รจ evidente che a nulla rileva, ai fini che qui interessano, che si tratti di una C.R.A.P. gestita da una Cooperativa Sociale , cioรจ da un soggetto privato, in quanto ciรฒ non muta la sicura natura di โstruttura socio-sanitariaโ autorizzata/accreditata che va riconosciuta alla Comunitร de qua, alla stregua della articolata disciplina .
Il Collegio, inoltre, rileva che, in ossequio alla consolidata giurisprudenza costituzionale e amministrativa, le misure volte alla prevenzione ed al contrasto di forme di dipendenza dal gioco dโazzardo lecito, come lโimposizione di una distanza minima delle sale giochi e scommesse dai luoghi c.d. sensibili, concerne quei luoghi nei quali si presume la presenza di soggetti appartenenti alle categorie piรน vulnerabili o, comunque, in condizioni contingenti di difesa ridotta rispetto alla tentazione del gioco dโazzardo e allโillusione di poter conseguire attraverso di esso facili guadagni .
E, invero, non รจ agevole individuare una categoria piรน esposta alla c.d. โtentazione del giocoโ di quella composta da persone ospitate in una C.R.A.P., , cioรจ di pazienti affetti da disturbi della salute mentale, posto che se lo spirito della legge, sia nazionale sia regionale, va ravvisato nella finalitร di ridurre i rischi connessi al gioco nei confronti delle categorie di persone normalmente piรน esposte e vieppiรน vulnerabili, รจ evidente che siffatta esigenza si pone con particolare cogenza nei confronti dei soggetti che presentano problemi nella sfera psico-relazionale, quali sono appunto quelli curati nelle strutture socio-sanitarie del tipo di quella di che trattasi.