“Ieri ho avuto l’occasione e l’onore di partecipare a SPORT INDUSTRY TALK, organizzato da RCS Academy, una bellissima opportunità di confronto con alcuni tra i più autorevoli rappresentanti dello sport italiano dove si è parlato del futuro dello sport a tutto tondo, dagli aspetti legati alla performance a quelli economico-finanziari alle connessioni con la società civile. Nel mio panel dal titolo “Le infrastrutture sportive del futuro. Dall’esperienza sportiva giovanile alla funzione sociale” avrei dovuto parlare principalmente di infrastrutture, in particolare del progetto di trasformazione del nostro Ippodromo Snai San Siro in hub polifunzionale dell’intrattenimento sul quale stiamo investendo grandi risorse da alcuni anni. Con una certa sorpresa, che però si è trasformata in una grande opportunità di fare chiarezza, sono stato tirato da più parti per la giacca (e per la cravatta, sic!) a parlare di betting e, ancora una volta, di aspettative di ulteriori contributi allo sport attraverso nuova tassazione. Ho con forza sottolineato che già oggi l’industria del gioco, spesso criticata a causa di comportamenti scorretti che avvengono però fuori dal nostro perimetro, è fortemente regolamentata e controllata e contribuisce complessivamente per oltre 11 miliardi al Bilancio dello Stato. Nello specifico, in Italia, le scommesse sullo sport, che generano un turnover di oltre 18 miliardi, si traducono, al netto delle vincite pagate, in ricavi lordi per la filiera di circa 2,5 miliardi. Di questi, oltre 550 milioni vanno in gettito. Il calcio vale circa il 70% di questi volumi con una quota considerevole relativa alla Serie A. Quindi le risorse provenienti dal gettito del nostro comparto esistono già, sono importanti e forse la soluzione va identificata nelle modalità di ripartizione di questo gettito, tema peraltro comune ad altre realtà produttive. Siamo ormai da troppo tempo vittime della sindrome del bancomat o di altre richieste come quella del diritto alla scommessa che, per quanto ci riguarda, sono superate da un sistema concessorio che prevede già ingenti one off per l’esercizio della raccolta di scommesse e da una tassazione che non ha pari in Europa! Chiederci di più significa, ancora una volta, ridurre il vantaggio competitivo degli operatori legali dirottando i consumatori su offerte più vantaggiose provenienti dagli operatori illegali. Un grazie a Paolo Bellino per la grande opportunità”. E’ quanto scrive l’amministratore delegato di Snaitech, Fabio Schiavolin (nella foto), in un post su LinkedIn.