“L’industria degli esports è in costante crescita, e San Marino, con una normativa in continua evoluzione, offre un quadro chiaro e strutturato per la creazione di società e l’ingresso dei professionisti in questo settore. Per costituire una società esportiva o essere riconosciuti come tale a San Marino, è necessaria una registrazione presso la Commissione competente. La normativa prevede che la società abbia un oggetto sociale esclusivamente esportivo, senza possibilità di essere miste. In caso contrario, la società deve essere messa in liquidazione. Inoltre, la richiesta di iscrizione deve essere accompagnata da una documentazione specifica, che può variare a seconda che la società sia già costituita o meno”. Lo ha detto Sara Stefanelli, commercialista esperta della normativa, intervenendo al webinar “Il codice degli eSport in San Marino”.
“Le startup nel settore degli esport possono beneficiare di un trattamento fiscale privilegiato. La legge sugli esport consente un capitale sociale minimo di 2.500 €, che deve essere interamente versato in denaro. Una delle principali agevolazioni per le nuove società è l’esenzione dalla tassa di licenza, che ammonta a 650 € annuali per le società normali. Inoltre, le società esportive possono beneficiare di un’imposta fissa di registro di 70 €, a differenza delle società ordinarie, che applicano una tassa proporzionale. Nel caso in cui la società sia anche una startup innovativa – ha aggiunto Stefanelli -, il capitale sociale minimo può essere ridotto a 1 €, ma deve comunque essere adeguato agli standard per essere registrato come società esportiva. Inoltre, le startup hanno diritto ad agevolazioni fiscali che riducono le imposte sugli utili per i primi anni di attività, con percentuali che variano a seconda dei requisiti stabiliti dalla normativa. I giocatori, siano essi amatoriali, dilettanti o professionisti, sono soggetti a diversi trattamenti fiscali a seconda del loro status. I dilettanti che guadagnano meno di 5.000 € sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Per i professionisti, l’imposta può variare dal 17% al 20%, a seconda che siano residenti o non residenti. I giocatori non residenti sono soggetti a una ritenuta del 20% sui loro redditi, con alcune eccezioni per prestazioni artistiche o culturali, che beneficiano di una ritenuta agevolata del 3%. Per quanto riguarda il trattamento contributivo, i giocatori possono essere inquadrati come lavoratori autonomi o tramite contratti di collaborazione continuativa (CoCoPro), che devono essere stipulati in forma scritta. Tuttavia, la normativa prevede delle limitazioni per le società che impiegano esclusivamente giocatori, senza dipendenti subordinati. In questo caso, le società esportive possono sfruttare una normativa speciale che consente l’uso di contratti CoCoPro, limitando così i costi legati alla gestione dei collaboratori. Le società esportive di San Marino hanno la possibilità di ingaggiare giocatori e staff da paesi esteri, ma è necessario seguire una serie di procedure burocratiche. I giocatori non residenti devono ottenere un visto Schengen o un permesso di soggiorno temporaneo, a seconda della loro nazionalità. Le società esportive devono dichiarare l’ingresso di questi professionisti all’ufficio stranieri, soprattutto se si tratta di eventi o manifestazioni che richiedono una permanenza prolungata sul territorio. Gli organizzatori di eventi e le società che gestiscono i diritti di immagine dei giocatori sono tenuti a considerare anche le implicazioni fiscali legate alla pubblicità e alla gestione delle apparizioni sui social media. Le prestazioni legate all’immagine, come quelle degli influencer, sono soggette a una ritenuta fiscale del 3%. Anche in questo caso, i compensi derivanti da eventi esportivi e dal diritto di immagine sono trattati separatamente rispetto agli altri compensi dei giocatori, con diverse aliquote fiscali. Le competizioni di esport sono regolamentate dalla legge nazionale e la normativa prevede che i premi derivanti dalle vittorie in tornei siano inclusi nel reddito dei giocatori, con l’obbligo di dichiarare i compensi ricevuti. Le società esportive devono seguire un sistema fiscale che include l’obbligo di versare contributi previdenziali e imposte sul reddito delle persone fisiche. Tuttavia, in alcuni casi, le società possono beneficiare di un trattamento agevolato, in base alla loro forma giuridica e alla natura delle attività svolte”, ha concluso Stefanelli.