In questi ultimi giorni i PVR sono “protagonisti” di alcune importanti “novità” nel mondo dell’online gaming e a tal proposito abbiamo chiesto un parere a Fabio Bodini, in qualità di esperto operatore del settore.
“Ritengo sia corretto che al PVR venga riconosciuta ed attribuita una tipologia di attività che, se svolta a 360 gradi, richiede impegno ed attenzione.
Nel contempo però – afferma Bodini – le nuove regole e le relative normative dovrebbero essere, a mio modesto parere, di tipo salomonico, ovvero dovrebbero avere un giusto equilibrio non solo per come vengono scritte ma anche nel modo e nei tempi utili in cui le stesse possano essere effettivamente applicate, dando così ai PVR ed alla relativa filiera che lavora con essi, il giusto tempo ed equilibrio per “intraprendere” le nuove regole (e limitazioni).
Un altro argomento principale di discussione è dato dal limite di ricarica settimanale presso il PVR di 100 Euro per ogni singolo conto gioco: questa limitazione influisce sicuramente, in maniera negativa, sull’operatività del PVR stesso (ricordando che PVR sta per l’appunto per PUNTO VENDITA RICARICA).
Infine l’abolizione dei voucher (o scratch card) in cui il PVR può monetizzare le richieste del prelievo dei player, oltre a influire negativamente (anche sotto questo aspetto) sull’operatività dei PVR, va ad aumentare i costi legati ai metodi di prelievo diversi dai voucher in quanto se i voucher non hanno alcun costo relativamente ai prelievi, alcuni Concessionari applicano dei costi sui prelievi (direttamente al player) che variano in base alla tipologia del metodo scelto.
In conclusione: apporre regole specifiche e limitazioni ha sicuramente un buon senso, diverso è se tali limitazioni invece possano essere quasi totalmente in contrapposizione con le attuali normative”.