La decisione di sospendere il parere è stata presa per consentire al Ministero dell’Economia e delle Finanze di acquisire il parere del Garante per la protezione dei dati personali e di apportare eventuali modifiche al testo del decreto in base alle indicazioni ricevute.
Il Consiglio di Stato ha esaminato lo schema di decreto ministeriale relativo alle disposizioni per il procedimento di accertamento, contestazione e irrogazione delle penali convenzionali a carico dei concessionari di gioco in caso di inadempienza, come previsto dall’articolo 8 del decreto legislativo n. 41 del 2024. Tuttavia, l’organo consultivo ha deciso di sospendere l’espressione del parere, evidenziando alcune criticità e richiedendo il coinvolgimento dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.
Lo schema di regolamento, trasmesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 9 gennaio 2025, si inserisce nel quadro della riforma del settore dei giochi, regolando le clausole penali previste nelle convenzioni di concessione per la raccolta a distanza dei giochi pubblici. L’obiettivo è disciplinare in maniera chiara e trasparente il procedimento di accertamento delle inadempienze, stabilendo criteri certi per la determinazione del valore delle sanzioni. Il provvedimento prevede, tra le altre cose, che le penali siano applicate nel rispetto dei principi di ragionevolezza, proporzionalità, non automaticità e gradualità, in funzione della gravità dell’inadempimento.
Nell’analisi dello schema, la Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato ha rilevato alcune carenze, tra cui la mancanza di dati quantitativi sulla numerosità del contenzioso in materia e sulla situazione delle sanzioni. La relazione illustrativa allegata al decreto non ha fornito sufficienti dettagli sulle motivazioni delle scelte compiute dall’amministrazione, limitandosi a una descrizione del contesto normativo e del contenuto degli articoli del regolamento.
Uno dei punti più delicati riguarda la possibilità che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli acceda ai dati personali degli utenti dei giochi online detenuti dai concessionari. L’articolo 4 dello schema prevede che l’Agenzia possa basarsi sui dati presenti nei sistemi informatici dei concessionari per accertare eventuali inadempimenti. Tuttavia, non è chiaro se tale accesso possa comportare la consultazione di informazioni sensibili relative ai giocatori, come l’ammontare delle giocate effettuate. Per questo motivo, il Consiglio di Stato ha ritenuto necessario acquisire il parere del Garante per la protezione dei dati personali, come previsto dall’articolo 36 del GDPR, per garantire che i diritti e le libertà delle persone fisiche siano tutelati.
Oltre alla questione della protezione dei dati, la Sezione ha formulato una serie di osservazioni tecniche sul testo del regolamento, suggerendo modifiche volte a migliorarne la chiarezza e la coerenza con la normativa vigente. Tra le criticità segnalate, vi è la necessità di riformulare l’articolo 2 per allinearlo più chiaramente all’articolo 8 del decreto legislativo n. 41/2024, inserendo un esplicito richiamo alle condizioni minime previste dalla legge. Il Consiglio di Stato ha inoltre suggerito una revisione dell’articolo 3, che disciplina i criteri per la determinazione delle penali, in modo da integrare meglio le previsioni già contenute nel decreto legislativo.
Un altro punto evidenziato riguarda il procedimento di accertamento delle inadempienze e l’applicazione delle penali. Il Consiglio di Stato ha raccomandato di riformulare l’articolo 4 per rendere più chiari i termini e le modalità di contestazione, nonché i diritti di difesa dei concessionari. In particolare, è stato suggerito di esplicitare che il termine per richiedere un’audizione con l’Agenzia delle Dogane è di 30 giorni dalla contestazione, mentre l’audizione stessa deve avvenire entro 15 giorni dalla richiesta.
La decisione di sospendere il parere è stata presa per consentire al Ministero dell’Economia e delle Finanze di acquisire il parere del Garante per la protezione dei dati personali e di apportare eventuali modifiche al testo del decreto in base alle indicazioni ricevute. Solo dopo tali adempimenti, il Consiglio di Stato potrà esprimere il proprio parere definitivo sul regolamento.
La questione assume particolare rilevanza nel contesto della prossima gara per l’assegnazione delle nuove concessioni per il gioco a distanza, dato che le attuali concessioni sono scadute il 31 dicembre 2024. L’adozione di un quadro normativo chiaro e dettagliato per la gestione delle penali è considerata essenziale per garantire la certezza del diritto e ridurre il rischio di contenziosi con gli operatori del settore.