“Negli ultimi anni, lo studio sul comportamento dei giocatori d’azzardo in Italia ha portato alla luce dati significativi che offrono una panoramica dettagliata delle abitudini, dei rischi e delle percezioni legate al gioco”, ha detto Riccardo Grassi di SWG nel corso della presentazione dell’ultima ricerca su Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento. “Ecco un approfondimento – ha proseguito Grassi – basato sull’analisi di un panel di oltre 400 giocatori monitorati per più di 18 mesi.
Il Profilo del giocatore medio
I dati raccolti mostrano che la maggior parte dei giocatori non si limita a un’unica tipologia di gioco. Infatti:
• Solo l’8% si dedica esclusivamente a un gioco.
• Il 49% gioca ad almeno sei tipologie diverse.
Questo dato riflette un’offerta ampia e variegata, capace di rispondere a una domanda eterogenea. Giochi come lotterie, scommesse e slot machine rappresentano le scelte più diffuse.
Gioco e divertimento: il bilancio emotivo
Un aspetto interessante è il bilancio emotivo associato al gioco:
• Il 70% dei giocatori lo considera un’esperienza divertente.
• Il 48% si è divertito sempre, mentre il 22% nella maggior parte dei casi.
Nonostante il divertimento, il 10% ritiene di aver dedicato troppo tempo al gioco, mentre il 20% dichiara di aver speso eccessivamente. Tuttavia, il tempo si rivela un indicatore più importante rispetto al denaro nel determinare il rischio di comportamento problematico.
Spesa e vincite: un confronto
Analizzando i dati economici:
• La spesa media mensile è di 120 euro, a fronte di una vincita media di 80 euro, con una spesa netta di 49 euro al mese.
• I giocatori con spese più elevate percepiscono un rapporto spesa/vincita meno favorevole, attestandosi a circa 60 euro di vincita ogni 100 euro spesi.
Giocatori a rischio: fattori e profilo
Applicando il Gaming Server Index, uno strumento internazionale per misurare i rischi legati al gioco, emerge che:
• Il 44% dei giocatori continuativi è classificato a rischio, rispetto al 20% di un campione random.
• I giocatori problematici, però, rappresentano meno del 10% del totale.
Il rischio è più elevato tra le donne, i giovani e coloro che giocano a più tipologie di giochi.
Il tempo come indicatore di rischio
Il tempo dedicato al gioco si dimostra un fattore cruciale:
• Chi dichiara di aver dedicato troppo tempo ha un rischio elevato nel 29% dei casi.
• I giocatori occasionali, che si concentrano su uno o due giochi, presentano invece un rischio quasi nullo.
Online vs. fisico: un confronto
Il gioco online rappresenta un rischio maggiore rispetto al gioco fisico, in quanto:
• È più facile perdere il controllo sul tempo.
• Manca un ambiente di contenimento e monitoraggio, tipico dei punti di gioco fisici.
I gestori dei centri di gioco fisico si mostrano generalmente favorevoli a politiche di sensibilizzazione e controllo, consapevoli che i giocatori problematici non sono economicamente vantaggiosi a lungo termine.
Regolamentazione e futuro
Tra le priorità per una gestione sostenibile del gioco emergono:
• Tracciamento obbligatorio dei giocatori.
• Miglioramento degli strumenti di controllo digitale per gestire spesa e tempo.
• Maggiore regolamentazione della pubblicità, distinguendo tra promozione e informazione.
• Investimenti in ricerca scientifica istituzionalizzata sul gioco d’azzardo”.