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FIGC, Report Calcio 2024: raccolta scommesse raggiunge i 14,8 miliardi

Quasi 300mila calciatori tesserati in più rispetto al periodo Covid, un impatto sul pil di 11,3 miliardi e quasi 130mila Unità Lavorative Annue attivate. Questi alcuni dei dati più rilevanti che emergono dalla 14ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia.

Un percorso virtuoso avviato dal 2011, con oltre 2.500 pagine prodotte nella versione italiana e inglese, insieme ai video riassuntivi dei principali highlights della pubblicazione, che si pone l’obiettivo di valorizzare il pilastro della trasparenza e costruire un patrimonio di numeri, dati e trend di valore strategico, un importante valore su cui costruire i programmi di crescita e sviluppo del calcio italiano.

Gli argomenti del ReportCalcio sono molteplici e rispecchiano la crescente multidimensionalità del calcio italiano: i tesserati, le Nazionali, il calcio professionistico, i confronti con l’estero, gli stadi e il fondamentale settore del calcio dilettantistico e giovanile. Il tutto insieme alla principale novità di questa edizione, il primo completo studio sull’impatto diretto, indiretto e indotto prodotto dal calcio italiano, che conferma quanto questo sport rappresenti un fondamentale asset strategico del Sistema Paese, a livello sportivo, economico, fiscale ma anche e soprattutto a livello sociale.

L’obiettivo del ReportCalcio è sempre più quello di rappresentare uno strumento strategico per accompagnare e sostenere i processi decisionali del Sistema Calcio, al fine di costruire un nuovo percorso, ambizioso ma realizzabile: coniugare la dimensione della crescita con quella dello sviluppo sostenibile, rafforzando, in parallelo, la competitività internazionale del calcio italiano.

Pubblicato sul sito della Federazione, il ReportCalcio è stato presentato su Vivo Azzurro TV in uno speciale condotto da Angela Pedrini con gli interventi del presidente della FIGC Gabriele Gravina, di Federico Mussi (partner PwC), dell’editorialista del Corriere dello Sport e manager Alessandro Giudice e del giornalista di Radio 24 e Panorama Giovanni Capuano.

ReportCalcio è l’enciclopedia del calcio italiano – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina –; grazie ad un’attività di ricerca di altissima qualità e ad una scrupolosa profondità di analisi portata avanti insieme ad Arel e PwC, che ringrazio, evidenziamo i punti di forza e le criticità del sistema senza filtri e con la massima trasparenza. In estrema sintesi, l’attività di formazione coi giovani e quella volontaristica in ambito dilettantistico, cui si sommano le numerose progettualità nel campo della sostenibilità integrale, generano condivisione, benessere, partecipazione e cultura, nonché un indotto economico rilevante, cui abbiamo dedicato un apposito studio per la prima volta in questa edizione. I dati negativi, invece, riguardano il profilo economico-finanziario, laddove, seppur con segnali più incoraggianti rispetto agli ultimi anni, persiste una situazione molto delicata. In questo settore, la FIGC ha intrapreso una strada virtuosa che però non può essere davvero esaustiva se la necessità di trovare un sostanziale equilibrio tra costi e ricavi non diventa una scelta consapevole e definitiva da parte dei Club professionistici”.

Il calcio italiano: un settore strategico del Sistema Paese

Il fatto che il calcio italiano costituisca un patrimonio del nostro Paese può essere illustrato con diversi numeri e indicatori. A cominciare dalla dimensione sportiva; i calciatori tesserati per la FIGC nel 2022-2023 ammontano ad 1,1 milioni, mentre i tesserati totali (calciatori, tecnici, arbitri e dirigenti) ad oltre 1,4 milioni, dato in significativa ripresa dopo l’emergenza sanitaria (i soli giocatori sono aumentati di circa 270.000 rispetto al periodo più intenso di impatto del COVID-19). La FIGC rappresenterebbe il secondo ‘comune’ in Italia in termini di popolazione, mentre i tesserati per l’attività giovanile sono quasi 900.000 (oltre un ragazzo italiano su 5). Nel nostro Paese, inoltre, ogni 58 secondi si gioca una partita ufficiale, per un totale di circa 550.000, all’interno di quasi 13.000 campi da gioco.

Questi numeri confermano un primo segnale importante; ovvero il fatto che il calcio, troppo spesso visto con lo stereotipo unicamente del business e del giro d’affari, rappresenta anche e soprattutto uno straordinario fattore positivo di socialità, sviluppo sostenibile, inclusione, integrazione e pari opportunità, come ulteriormente approfondito da alcuni indicatori:

  • Il calcio come strumento educativo: circa un milione di studenti coinvolti nelle iniziative svolte negli Istituti Scolastici dalla FIGC tra il 2016 e il 2024 (attività sportiva e socio-educativa). Numeri che pongono la FIGC tra le primarie organizzazioni sportive del Paese e tra le principali Federazioni calcistiche europee per quanto concerne il coinvolgimento dei giovani in ambito scolastico.
  • Un importante fattore di integrazione: 74.917 calciatori tesserati nati all’estero (+69% vs 2009-2010), provenienti da 154 diverse nazioni, con programmi di accoglienza e progetti sportivi dedicati svolti a favore dei rifugiati e richiedenti asilo (es. Ucraina e Afghanistan).
  • Uno strumento di inclusione: la FIGC rappresenta la prima federazione sportiva al mondo ad aver istituito al suo interno una Divisione per l’attività paralimpica e sperimentale, avviando così un percorso che rappresenta un cambiamento culturale e sociale. Nel 2023-2024 sono quasi 4.000 i tesserati per la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale (+99% vs periodo COVID-19), con lo svolgimento di attività per calciatori e calciatrici con disabilità cognitive e patologie psichiatriche.
  • L’attenzione alle Pari Opportunità: considerando la crescita del calcio femminile italiano, le calciatrici tesserate sono più che raddoppiate tra il 2008 e il 2023 (da 18.854 a 42.852), e la FIGC rappresenta la prima Federazione sportiva italiana ad aver introdotto il professionismo femminile.

Considerando inoltre l’interesse generato, il calcio continua a rappresentare lo sport più popolare, con quasi 34 milioni di tifosi, il 66% della popolazione italiana (over 14 anni), insieme a quasi 300 milioni di fan e follower sui social media e quasi 2,5 miliardi di visualizzazioni su YouTube (i top club calcistici rappresentano le prime aziende in Italia per seguito sui social media, e il calcio italiano rappresenta il tema più discusso sui social con quasi 3 miliardi di interazioni), mentre la raccolta delle scommesse su questo sport ha ormai raggiunto i 14,8 miliardi di euro (in aumento di oltre 7 volte rispetto al 2006), con 371,4 milioni di euro di gettito erariale.

Di grande rilevanza, inoltre, la crescente dimensione internazionale del calcio italiano; a livello mondiale, l’audience tv cumulata è stimabile in quasi 1,6 miliardi di telespettatori, mentre la fan base globale della sola Serie A sfiora il miliardo di persone, e la raccolta betting mondiale relativa alla sola Serie A è pari a quasi 35 miliardi di euro.

L’impatto diretto, indiretto e indotto del calcio in Italia

I numeri appena descritti evidenziano un concetto che sta alla base del ruolo che il calcio gioca nel nostro Paese, ovvero il valore che è in grado di generare; come già anticipato, la grande novità di questa edizione del ReportCalcio è rappresentata dallo studio sull’impatto socio-economico diretto, indiretto e indotto prodotto dal calcio italiano, realizzata da PwC prendendo come riferimento tutti i principali stakeholder coinvolti nell’attivazione di valore del Sistema Calcio: il settore professionistico, quello del calcio giovanile e dilettantistico, la FIGC, il turismo calcistico, i quotidiani sportivi, i broadcaster e le scommesse sul calcio.

I dati dello studio confermano quanto, durante la stagione sportiva 2022-2023, il calcio italiano sia stato in grado di generare rilevanti ricadute a livello economico, fiscale e occupazionale, a beneficio del Sistema Paese; considerando i cicli economici diretti, indiretti e indotti, si stima che grazie a questo sport siano stati creati oltre 11,3 miliardi di euro di PIL e attivate quasi 130.000 Unità Lavorative Annue (il calcio nel nostro Paese genera € 1 ogni € 200 di PIL e sostiene un lavoratore ogni 200 occupati), generando 3,3 miliardi complessivi di gettito fiscale.

Il calcio professionistico maschile (Serie A, B e C) rappresenta il settore prevalente in termini di impatto diretto e ricadute a livello indiretto e indotto, con un impatto complessivo sul PIL stimabile in oltre 5 miliardi. Questi indicatori equivalgono, in termini di moltiplicatori socio-economici, a 1,2 milioni di euro di contributo al PIL e ad 8 ULA sostenute per ogni milione di euro di valore della produzione diretto generato dai club professionistici. Di grande rilevanza anche il settore della FIGC, considerando l’attività delle rappresentative Nazionali e il ruolo svolto per il coordinamento e la promozione dell’attività calcistica nel nostro Paese, insieme a quello del calcio dilettantistico e giovanile, che rappresenta il principale movimento sportivo italiano, in grado da incidere da solo per oltre il 20% del totale delle società presenti nello sport del nostro Paese e per quasi un tesserato su 3 delle 48 diverse federazioni sportive italiane, con un totale di oltre 11.000 società sportive, 62.000 squadre, 1,1 milioni di calciatori tesserati, oltre 36.000 tecnici, oltre 244.000 dirigenti e oltre 546.000 partite organizzate all’anno. A livello aggregato, questo settore incide con quasi 2,8 miliardi per il 24% dell’impatto sul PIL italiano e per il 37% dell’indotto occupazionale, con quasi 50.000 Unità Lavorative Annue Attivate.

Un’ulteriore e significativa analisi riguarda il tema dell’indotto turistico connesso al calcio: l’analisi ha permesso di stimare le ricadute prodotte dai consumi degli spettatori presenti negli stadi per competizioni disputate in Italia (campionati professionistici maschili, coppe europee e rappresentative nazionali). Lo studio, in particolare, considera gli impatti generati dai costi sostenuti dalle spese per alloggio, ristorazione, trasporto e altre spese turistiche, sostenute dai circa 20,5 milioni di spettatori analizzati in oltre 2.100 partite. La spesa turistica complessiva ammonta a 975 milioni, con un impatto sul PIL superiore al miliardo di euro e oltre 21.000 ULA attivate.

Analizzando nello specifico la spesa turistica per tipologia, è stata destinata per 162 milioni all’alloggio, per un totale di 3,2 milioni di notti di pernottamento stimate, nonché per 389 milioni alle consumazioni nei pressi dello stadio, prevalentemente per cibo e bevande ma anche per acquisti di merchandising e altre spese, per 96 milioni ai pasti consumati in luoghi diversi dallo stadio, per 298 milioni ai costi del trasporto sostenuti in Italia e per 30 milioni ad attività di shopping di vario tipo. Rispetto ai 975 milioni di spesa complessiva, inoltre, il 44% è stato generato dagli spettatori residenti nella regione della partita, il 31% da quelli provenienti da fuori regione e il 25% dai fan provenienti dall’estero.

Il ReportCalcio 2023 analizza anche in modo approfondito il profilo relativo ai 180 club partecipanti alle 10 principali Top Division europee (Inghilterra, Germania, Spagna, Italia, Francia, Olanda, Portogallo, Turchia, Russia e Scozia); a livello digitale, il numero di fan e follower sui principali social network (Facebook, X,  Instagram e TikTok) è arrivato a sfiorare nel 2023 i 2,8 miliardi, con circa 24,2 miliardi di visualizzazioni su YouTube; dal punto di vista commerciale, si contano 4.165 accordi di sponsorizzazione, di cui il 25% di provenienza estera, mentre i settori merceologici più rappresentati sono quelli relativi a Servizi & Consulenza (505 sponsorizzazioni), Abbigliamento & Moda (408) e Bevande (340). Si contano inoltre 237 sponsorizzazioni di maglia (il principale settore merceologico rimane quello relativo al Betting, con il 18%) e 59 stadium naming rights (di cui il 36% sottoscritti da aziende provenienti dal settore “Bancario, Assicurativo & Servizi Finanziari”). Per quanto riguarda gli altri principali trend a cui si è assistito nel periodo più recente, 143 club dispongono di una divisione di e-sports nel 2023 (rispetto alle 67 del 2017), 40 società hanno lanciato un proprio canale OTT, 32 società hanno realizzato o contribuito a realizzare una docuserie sulla propria attività, 19 club stanno sviluppando progetti utilizzando il Metaverso, 9 il Web 3 e 22 hanno aperto un Innovation Center, mentre 133 club hanno avviato progetti e collaborazioni in ambito NFT e 3 stanno avviando la realizzazione di parchi tematici/entertainment all’estero.

Infine, da sottolineare l’aumento dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore sportivo; il valore di mercato dell’IA nello sport è stimabile in 2,2 miliardi di dollari nel 2022, con una previsione di crescita media annua del 30,1% fino al 2032, quando raggiungerà i 29,7 miliardi, con diverse organizzazioni operanti nello sport e nel calcio che hanno già sviluppato l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in diversi campi: fan engagement, sostenibilità, contrasto al match-fixing e alla pirateria, produzione televisiva e valutazione delle performance dei team e degli atleti.

Per consultare il report integrale clicca QUI

Di seguito alcuni riferimenti al settore delle scommesse:

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