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Corte di Giustizia UE: “Al giudice nazionale spetta la valutazione della compatibilità dell’utilizzo di dati personali ceduti per attività legate al gioco d’azzardo”

Spetta al giudice del rinvio verificare se il diritto alla vita privata dei membri di associazioni sportive con riguardo al trattamento dei dati personali che li riguardano, possa prevalere sull’interesse commerciale di una federazione nazionale.

Così ha stabilito la Corte di Giustizia Europea chiamata a pronunciarsi sull’interpretazione dell’articolo 6, paragrafo 1, primo comma, lettera f), del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati).

La vicenda si riferisce al caso della KNLTB, una federazione sportiva olandese costituita in forma di associazione. I suoi membri sono le associazioni di tennis ad esso affiliate nonché i loro membri. Quando una persona diventa membro di un’associazione di tennis affiliata al KNLTB, essa diventa, infatti, automaticamente anche membro di quest’ultimo. Il KNLTB collabora con alcuni sponsor al fine, secondo le sue affermazioni, di aumentare la diffusione e la visibilità del tennis nonché l’affiliazione dei suoi membri.

Nel corso del 2018 il KNLTB ha comunicato taluni dati personali dei suoi membri a due dei suoi sponsor, vale a dire la SportshopsDirect BV, una società che vende prodotti sportivi, e la Nederlandse Loterij Organisatie BV, il più grande fornitore di giochi d’azzardo e di giochi da casinò nei Paesi Bassi. Il KNLTB ha ricevuto dai suoi sponsor una remunerazione per aver comunicato loro i dati personali in questione.

Il 29 giugno 2018 il KNLTB ha comunicato alla Nederlandse Loterij Organisatie BV, oltre ai nomi, agli indirizzi e ai domicili dei suoi membri, le date di nascita, i numeri di telefono fisso, i numeri di telefono cellulare e gli indirizzi di posta elettronica dei membri, nonché i nomi dei club di tennis ai quali tali membri erano iscritti. Tale comunicazione aveva come scopo una campagna di chiamate telefoniche, nell’ambito della quale la NLO ha trasmesso tali dati a call center dei quali si era a tal fine avvalsa.

 A seguito di denunce presentate da taluni membri del KNLTB, l’AP, autorità per la protezione dei dati dei Paesi Bassi ritenuto che quest’ultimo avesse violato l’articolo 6, paragrafo 1, primo comma, lettere a) e f), del RGPD, in combinato disposto con l’articolo 5, paragrafo 1, lettera a), di tale regolamento, in quanto aveva comunicato i dati personali dei suoi membri, senza il loro consenso e senza fondamento legittimo per comunicare i loro dati. Di conseguenza, con decisione 20 dicembre 2019, l’AP ha inflitto al KNLTB un’ammenda di EUR 525 000.

Il KNLTB ha proposto ricorso avverso tale decisione dinanzi al rechtbank Amsterdam (Tribunale di Amsterdam, Paesi Bassi), che è il giudice del rinvio.

Da qui il rinvio alla Corte di Giustizia Europea.

Con sentenza del 4 ottobre scorso La Corte Eu ha stabilito che “va attribuita particolare importanza alla questione se tali soci potessero ragionevolmente attendersi, al momento della autorizzazione alla raccolta dei loro dati personali per diventare soci di un’associazione, che tali dati sarebbero stati divulgati a titolo oneroso a terzi per scopi pubblicitari e di marketing. Se, come nel caso di specie, i dati vengono trasmessi anche a fornitori di giochi d’azzardo il giudice del rinvio dovrà tener conto della circostanza che i dati in questione sono trasmessi, in particolare, a un fornitore di giochi d’azzardo e di giochi da casinò, come la NLO, le cui attività di promozione e di marketing, pur se legittime, sono esercitate in un contesto che, contrariamente a quanto risulta dal considerando 47 del RGPD, non sembra essere caratterizzato da una relazione pertinente e adeguata tra gli interessati e il titolare del trattamento. Inoltre, in talune circostanze, il trattamento di tali dati potrebbe avere effetti nefasti sui membri delle associazioni di tennis considerati in quanto tali attività possono esporre detti membri ai rischi connessi allo sviluppo della ludopatia“.

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