John Romero, apprezzato designer di videogiochi e vero guru del settore, ha aperto la prima giornata di lavori al CasinoBeats 2024 sottolineando quante analogie ci siano tra il mondo del videogioco e quello dell’iGaming. Dal 1979, quando era un 11enne affascinato da primi computer, fino al successo con i suoi titoli che sono divenuti veri e propri cult del gaming, Romero ha ripercorso le tappe del sua esperienza nel settore.
Il suo keynote intitolato “Bridging Worlds: Nostalgia, Innovation and the Future – A Journey with John Romero”, infatti, ha dato il via agli incontri della kermesse.
“Quando si progetta un gioco – ha ricordato Romero – non si deve mai dimenticare a chi ti rivolgi, ovvero ad un pubblico che è composto da una vasta gamma di giocatori, solo pochi dei quali sono esperti.
E quando progetti per un pubblico con un basso livello di alfabetizzazione videoludica, devi pensare a quello che è il fattor comune. Qualcosa che sanno bene quelli che hanno progettato Facebook.
Ma è anche necessario spingere le meccaniche popolari ad un livello più alto e per farlo si deve garantire un maggiore coinvolgimento.
Per mantenere un giocatore nel gioco si devono impostare condizioni che rendano il giocatore a proprio agio con l’esperienza ludica. Questo è ciò che c’è dietro la progettazione dei classici iconici come “Doom” e “Wolfenstein 3D”. Poi non si può dimenticare la tecnologia immersiva utilizzata per i grandi titoli visti sui piani dei casinò tra cui Wizard of Oz, Rocky e Game of Thrones”.
Per Romero l’ergonomia è fondamentale. “Pensiamo alle slot, alla comodità di gioco, al monitor antiriflesso, alla poltrona per il giocatore o ad un semplice poggiapiedi. Anche l’audio è una risorsa cruciale che può garantire ai giocatori un’esperienza estesa per il gioco.
La musica che fa da sfondo al gioco eleva il viaggio del giocatore. Vedo il futuro delle slot in una maggiore interazione con il mondo della musica e dal cinema per consentire agli utenti di immergersi nel gioco. Penso alle concessioni in licenza di brand televisivi o cinematografici che i giocatori conoscono e apprezzano”.
Uno degli altri crossover che Romero suggerisce come fattore chiave dal settore dei videogiochi al settore delle slot machine è la gamification, l’opportunità di sbloccare nuovi temi attraverso la progressione all’interno di un gioco di slot. “Il meccanismo della premialità è utile come elemento per poter vantarsi dei risultati ottenuti e confrontarli con quelli degli altri giocatori”.
Quando all’intelligenza artificiale ha detto Romero che potrebbe essere una risorsa per mantenere il giocatore sul proprio titolo, “tuttavia non può creare nuove idee e alzare il livello in termini di innovazione”.