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AGCOM: sanzione da 60.000 a creator che promuove su Twitch video su vlt e slot per violazione divieto pubblicità al gioco d’azzardo

Ammonta a 60.000 euro la sanzione che AGCOM, il garante delle comunicazioni, ha contestato ad un creator di contenuti per Twitch ritenendo che rappresentino una violazione del divieto di pubblicità al gioco d’azzardo.

Nel periodo tra il 2 agosto 2022 e il 17 marzo 2023 sono pervenute diverse segnalazioni all’Autorità nelle quali venivano denunciate presunte violazioni dell’art. 9 del decreto dignità effettuate da diversi content creator attraverso svariate piattaforme per la condivisione di video, tra le quali “Twitch”.

In particolare, a valle delle attività preistruttorie sulla piattaforma di condivisione video, è stato avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti della società Twitch per le violazioni commesse da diversi content creator tramite un elevatissimo numero di video diffusi presso i rispettivi canali.

In data 20 febbraio 2023 è pervenuta una relazione dal Nucleo Speciale della Guardia di finanza nella quale si dava conto delle presunte violazioni del predetto art. 9 del decreto dignità effettuate attraverso la piattaforma “Twitch” da parte di vari content creator, tra i quali “Tony Tubo”.

Più precisamente, dalla navigazione su Twitch è stata rilevata sul canale “Tony Tubo” la presenza di molteplici video con contenuto di promozione o comunque di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro ovvero di invito alla pratica del gioco d’azzardo.

In particolare, nell’ambito delle verifiche, è emersa la presenza di una molteplicità di video individuati atti a pubblicizzare il gioco d’azzardo direttamente e indirettamente mediante la riproduzione di sessioni di gioco registrate o in diretta (di slot machine o video lottery terminal (VLT) ovvero attraverso la rappresentazione di consumi di giochi con premi in denaro. Al riguardo, si osserva che, a differenza di altri servizi di condivisione di video quali YouTube e TikTok per quanto concerne la piattaforma Twitch cancella in automatico i video caricati dopo 7 giorni.

Il creator ha sostenuto che l’attività svolta deve considerarsi lecita, in quanto posta in essere in conformità al dettato normativo di cui all’art. 9 del Decreto Dignità e alle relative Linee guida di cui alla delibera n. 132/19/CONS, essendo qualificabile come un servizio di intrattenimento rispettoso dei principi di continenza, trasparenza e non ingannevolezza.

Nello specifico ha dichiarato che “l’attivitĂ  dallo stesso svolta tramite il canale Twitch contestato ha quale principale obiettivo quello di ottenere un numero di “click”o “like” sufficiente ad affermarlo quale content creator di rilievo e non anche quello di ricevere qualsiasi forma di remunerazione per la promozione siti di gioco con vincite in danaro, indipendentemente dal contenuto promozionale”.

In particolare, la parte ha evidenziato che non sussiste “alcuna connessione diretta tra link ipertestuale e contenuto pubblicitario, dato che i video, a cui il collegamento ipertestuale rimandava, non erano rivolti ad una determinata piattaforma di gioco online, avendo al contrario una finalità informativa circa le piattaforme digitali disponibili in rete”.

Ed anzi, sostiene che “considerata la natura puramente informativa e di intrattenimento dell’attività svolta attraverso il proprio canale Twitch in quanto la stessa risulta funzionale a rendere gli utenti maggiormente consapevoli nella scelta dei siti di giochi con vincite” una simile violazione non possa ascriversi.

A tal proposito, il creator ha specificato che l’attività svolta non implica alcun accordo con siti di casinò online per la promozione diretta del gioco d’azzardo, limitandosi alla gestione di un sito di comparazione dove si generano guadagni attraverso affiliate marketing. In particolare, ha specificato che l’attività svolta consiste nel mostrare demo dei giochi agli spettatori del canale ai quali presenta le nuove uscite e i giochi disponibili sui siti, evidenziando le potenziali vincite in denaro. Tuttavia, ha precisato, le vincite sono solo demo e non rappresentano guadagni effettivi in denaro. Ha anche ha chiarito che la piattaforma Twitch offre ai propri content creator la possibilità di “linkare” siti esterni, una volta raggiunta una certa soglia di visualizzazioni. Di conseguenza, la piattaforma permetteva di guadagnare tramite affiliate marketing, essendo titolare di un sito di comparazione. Infatti, i contenuti diffusi non costituiscono un mero servizio informativo e di intrattenimento, ma vantano un chiaro intento promozionale realizzato nei diversi videodiffusi nel canale in oggetto.

Dall’esame dei video contestati, caratterizzati tutti dalla medesima linea editoriale, sottolinea invece l’AGCOM, emerge chiaramente che si tratta di contenuti in cui l’utente creator promuove l’esperienza di gioco, così realizzando quell’incitamento ad accedere ai giochi con vincite in denaro che il Decreto dignità ha inteso vietare.

Infatti, si tratta di video di medesimo contenuto editoriale, in cui il content creator gioca, in ciascun video, a un gioco con vincite in denaro.

L’evidente natura pubblicitaria di ciascun contenuto rende lo stesso profondamente diverso dai servizi informativi di comparazione di quote o offerte commerciali dei diversi competitors, fattispecie per la quale le citate Linee guida introducono, al ricorrere di determinate e puntuali condizioni, un’eccezione.

Diversamente da quanto sostenuto l’articolo 5, comma 5 delle Linee Guida rappresenta una eccezione al divieto generale di pubblicità comunque effettuata nella misura in cui le comunicazioni di mero carattere informativo vengano “fornite dagli operatori di gioco legale” […] “rilasciate nel contesto in cui si offre il servizio di gioco a pagamento” e non, come nel caso de quo, da parte di soggetti su siti internet non autorizzati a tale scopo.

Infatti, si rileva nel caso in esame, il creator nei video diffusi presso il canale intrattiene sessione di gioco con vincite in denaro inducendo così l’utente ad emularlo. Da qui la sanzione di 60.000 euro.

Redazione Jamma
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