La Dr.ssa Daria Ukhova, ricercatrice presso l’Università di Glasgow, ha presentato oggi una relazione sul tema del gioco d’azzardo e dei suoi effetti sulla salute pubblica durante l’ evento “Tutti in gioco – Strategie, Responsabilità, Politiche nella prevenzione e nel contrasto al GAP a 10 anni dalla L.r. 8/13”, organizzato, 10 dicembre, oggi dalla Regione Lombardia all’auditorium Gaber del grattacielo Pirelli a Milano.
La sua ricerca, supportata dal Wellcome Trust e da autorità locali britanniche, evidenzia l’urgenza di affrontare i danni legati al gioco d’azzardo attraverso un approccio sistemico e regolamentato.
Secondo la ricercatrice, il gioco d’azzardo ha effetti problematici su individui, famiglie e comunità. Tra i principali danni riscontrati troviamo perdite finanziarie e lavorative, che portano a instabilità economica, il deterioramento delle relazioni personali con conseguenze sul benessere sociale e familiare e problemi di salute mentale e fisica, con un aumento del rischio di suicidio e di violenza domestica. Sorprendentemente, molti di questi danni non riguardano solo i giocatori problematici, ma un ampio spettro di consumatori, inclusi coloro che presentano sintomi meno gravi.
La ricerca sottolinea l’ampiezza del fenomeno: il 46,2% degli adulti a livello globale ha partecipato a giochi d’azzardo negli ultimi 12 mesi, l’8,7% ha praticato giochi considerati a rischio e l’1,4% rientra nella categoria del gioco problematico. In Italia, il fenomeno coinvolge il 27,5% degli adulti e il 38,6% degli adolescenti, con una percentuale preoccupante di giovani impegnati in attività di gioco problematiche.
Il settore del gioco d’azzardo utilizza strategie aggressive per ampliare il proprio mercato, come il marketing massiccio, spesso tramite social media, influencer e sponsorizzazioni sportive. Vengono progettati prodotti mirati a creare dipendenza, come slot online e giochi mobili che garantiscono accessibilità continua, e si sfrutta l’uso dei dati personali per profilare i giocatori e proporre promozioni mirate, manipolando le scelte degli utenti. Queste pratiche alimentano una “gamblificazione” della cultura, normalizzando comportamenti dannosi soprattutto tra i giovani.
La Dr.ssa Ukhova ha proposto misure concrete per contrastare i danni del gioco d’azzardo. Tra queste spiccano la priorità alla salute pubblica rispetto agli interessi economici del settore, una regolamentazione rigorosa con divieti sulla pubblicità e limiti alle scommesse, la protezione dalle influenze commerciali con l’eliminazione dei finanziamenti dell’industria alle ricerche di settore e una collaborazione internazionale per affrontare il problema in modo sistemico.