“Sono fermamente convinto dei vantaggi che si hanno nell’imparare dalle esperienze altrui. Sono impegnato nella regolamentazione del gioco in un mercato che ha grande maturità. La nostra associazione ha quasi 400 membri e tutti sono rappresentati. Non sono qui per dire cosa debba essere fatto, ma per condividere esperienze e prospettive. E’ giusto che i parlamenti eletti definiscano le politiche fiscali e i quadri regolamentari che desiderano per il settore giochi. Oggi i principali operatori lavorano a livello multinazionale, cercando di diventare marchi di intrattenimento dominanti. Oggi il settore dei giochi è un’industria sia di contenuto che di dati, come molte altre, e la collaborazione internazionale tra i regolatori è molto importante. La mia associazione ha costituito di recente un gruppo di lavoro sul gioco illegale. In tale ambito va ricordato che quello che può sembrare illegale in un’area geografica, potrebbe non essero in un’altra. Dobbiamo essere molto cauti riguardo alla standardizzazione delle best practices. Io penso che il nostro approccio regolamentare debba rispettare lo sviluppo dei prodotti che trattiamo, senza mai restare fermo. Più i regolatori del settore giochi conosceranno le norme altrui, più condivideremo le informazioni e più riusciremo a sostenerci a vicenda, diventando più effficaci, ovunque”.
Lo ha detto il presidente dell’International Association of Gaming Regulators – IAGR, Ben Haden, durante la sessione dedicata al settore giochi dal titolo “La riforma dei giochi pubblici tra esigenze di bilancio, tutela della salute e salvaguardia del comparto economico”, nell’ambito degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in corso a Roma.
