“Abbiamo chiesto con una richiesta di incontro ai Presidenti Renato Schifani, Roberto Occhiuto, Vincenzo De Luca, Francesco Aquaroli, Marco Marsilio rispettivamente governatori delle Regioni Sicilia, Calabria, Campania, Marche e Abruzzo di equiparare, con una norma regionale, le sale gioco a quelle dei tabaccai che, grazie ad un atto legislativo di quelle regioni, possono beneficiare dell’eliminazione del c.d. distanziometro: un gesto nobile e coraggioso promosso da quelle regioni che potrebbe essere esteso anche alle nostre sale che, lo ricordiamo, sono regolamentate dallo Stato, vietano gli accessi ai minori di 18 anni e rappresentano, da sempre, un presidio della legalità nelle comunità locali”.
Questo denuncia Antonia Campanella, portavoce del Comitato Donne in Gioco, realtà associativa costituita da oltre 1.200 lavoratrici e imprenditrici in ambito nazionale che lavorano ogni giorno in centinaia di sedi dedicate al Gioco Pubblico in ogni regione italiana.
““Chiediamo ai Governatori di queste regioni – continua Campanella – pari dignità di trattamento: con un gesto amministrativo possono rappresentare un’innovazione per tutto il Paese. Noi da alcune settimane stiamo incontrando Istituzioni locali, regionali e nazionali per presentare le nostre proposte. Siamo convinti che da quelle regioni possa essere lanciato un segnale forte per salvaguardare il lavoro, tutelare i clienti, sconfiggere il mercato illegale. I Governatori di queste regioni – continua Campanella – possono rappresentare con un gesto amministrativo un innovazione per tutto il Paese. Noi da alcune settimane stiamo incontrando Istituzioni locali, regionali e nazionali per presentare le nostre proposte. Siamo convinti che da quelle regioni possa essere lanciato un segnale forte per salvaguardare il lavoro, tutelare i clienti, sconfiggere il mercato illegale”.