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Riordino giochi, Zamparelli (STS Fit): “Non basta parlare di questione territoriale, il mercato è profondamente cambiato”

“Appare strano che nessuna Regione che ha adottato norme in materia di restrizione all’offerta di gioco, come le distanze minime, abbia mai operato una successiva verifica dell’efficacia di queste leggi. La buona politica impone che si valuti l’efficacia di una norma. E questo un tema che andrebbe analizzato così come il mutamento del mercato. Oggi il mercato dell’online raccoglie più di quello del fisico, il giocatore dispone di una offerta a centimetro 0, ha una ricevitoria in tasca, aperta 24 ore su 24. Mi chiedo come sia possibile non tenere conto di una realtà così mutata. Ci sono in Italia 17 milioni di conti gioco, ogni giocatore ha più di un conto online di cui disporre, che senso ha continuare a parlare di questione territoriale in un contesto come questo? Capiamo benissimo che, se non si interviene in modo consapevole, non si sta tutelando il giocatore che viene invece lasciato a se stesso.

Se continuiamo a porre divieti all’apertura dei punti gioco non facciamo che contribuire alla desertificazione dei centri. Le serrande abbassate sono una realtà d fronte agli occhi di tutti.

Oggi le tabaccherie che sono al servizio del cittadino, noi vogliamo continuare ad essere un servizio al cittadino e lo vogliamo fare anche attraverso i servizi di gioco. La questione territoriale è sicuramente importante in una logica di riordino, ma non possiamo limitaci a questo. Meno punti fisici sul territorio vuol lasciare spazio alla illegalità”.

Lo ha detto Emilio Zamparelli, presidente di STS Fit, intervenendo al seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio”, organizzato a Roma dall’Istituto per la Competitività I-Com in collaborazione con IGT.

Redazione Jamma
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