“Io sono scettico sulla possibilità nel mondo attuale di porre dei limiti. I limiti mi sembrano patetici, di fronte ad internet o all’intelligenza artificiale. Di fronte ad un mondo che va a una velocità incredibile, le nostre piccole leggi e leggine fanno la figura del bambino di Sant’Agostino che voleva svuotare l’oceano con il suo secchiello. E sarà sempre peggio. L’unica cosa che possiamo fare noi è prenderci cura delle persone che soffrono per questa dipendenza. Qui possiamo fare qualcosa”. È il punto di vista di Massimo Barra, presidente emerito della Croce Rossa Italiana, fondatore di Villa Maraini, a proposito del fenomeno del gioco d’azzardo patologico e dei possibili interventi del legislatore in termini di limitazione all’offerta.
“Sulla dipendenza possiamo fare qualcosa. Ma pensare di fare prevenzione, con qualunque mezzo, con qualunque mezzo è una pia illusione. Io sono scettico, come sono scettico sulla prevenzione sulla dipendenza dalla droga e per cui si spendono miliardi. Torniamo piuttosto al soggetto principale, al cervello dell’assuntore, che ha tutto il diritto di essere patologico. Il gioco d’azzardo patologico è un fenomeno serio, che provoca tanta sofferenza. Noi siamo l’ultima catena. Sicuramente l’offerta lo facilita, ma ci vuole sempre anche il cervello patologico e il contesto”, conclude Barra.