Ricevitori CISL sui contratti dei Raccoglitori di Gioco: “Accordo tra le parti o …. qui comando io?”

(Jamma) Nel Diritto, la parola contratto è “l’accordo tra due o più parti per l’esercizio e la revisione di un rapporto”. Sembra che nel mondo dei giochi in Italia (e solo in Italia) le parti si configurano invece in una sola e stessa entità e tutto quello che è stato scritto prima della doppia firma finale del contratto, equivale alla frase: “Quello che è mio è mio e quello che è tuo è sempre mio”.

“Dal bando “Bersani” ad oggi, – scrive il Sindacato dei Ricevitori della Cisl – questi sono i contratti proposti, o meglio imposti, ai Raccoglitori di Gioco dai vari concessionari del gaming, di qualsiasi tipologia di gioco, e da sempre il nostro sindacato, a nome dei Ricevitori, ha chiesto al M.d.F. e all’A.D.M., ex A.A.M.S., di esercitare il diritto e il dovere di visionare e controllare detti contratti perché vessatori soprattutto con la “parte” più debole della filiera ma che è, nello stesso tempo, quella che permette a tutti gli attori del settore gioco, Erario compreso, di portarsi a casa un lauto stipendio al contrario di quello che rimane nella tasca o nel cassetto del Raccoglitore di Gioco.

Confidiamo, ancora una volta, che le suddette Istituzioni intervengano sul capitolo “contratti” ponendo fine alle vessazioni – contrattuali e non – che la nostra categoria subisce e auspichiamo che finalmente si istituisca un VERO tavolo di lavoro con TUTTI gli addetti del settore, in primis i Raccoglitori di Gioco.

A dimostrazione di quanto su esposto, vedasi gli ultimi contratti “proposti/imposti” dalla Sisal per le AWP e dalla Lottomatica per i Gratta&Vinci: contratti proposti a degli imprenditori ma che con la firma degli stessi diventano, purtroppo, sudditi.

Qualche nostro collega – conclude il sindacato – è ricorso addirittura ad organi regionali per manifestare contro le vessazioni contrattuali di un concessionario, anche perché tutte le regioni stanno adeguando le proprie leggi in materia di ludopatia, fatta passare come il male peggiore, senza però tenere conto che nel campo dei giochi si stanno perdendo posti di lavoro (p.e. produttori e noleggiatori di slot) o la chiusura di tante tabaccherie/ricevitorie perché diventate da attività redditizie ad attività precarie, con tutto quello che ne consegue anche in termini di armonia  ed equilibrio familiare”.