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Presentazione libro “Il gioco pubblico in Italia”, Cardia (ACADI): “La rete generalista è quella più debole e attaccata”

“In questo libro ci sono 24 anni di storia, per mettere nelle condizioni chi ne avesse voglia di conoscere in modo tecnico la storia normativa che riguarda il nostro comparto. Abbiamo scoperto che i distanziometri erano stati concepiti nel 1990 per mettere lontani i ripetitori dei telefonini. Oggi tutti si sono accorti che il problema territoriale sta bloccando le gare e noi stiamo cercando di spiegare che le norme del territorio non riguardano tutto il comparto del gioco pubblico. Queste norme sono sbagliate anche perchè riguadano solo alcune tipoligie di giochi. Oggi la battaglia è aperta, abbiamo tante persone che non la pensano come noi. I corti circuiti istituzionali sono proprio tanti. Gli interlocutori che abbiamo sono molto agguerriti, quindi nel libro si cerca di dare a tutti voi gli strumenti necessari per controbattere. La rete generalista è quella più debole e attaccata, quella ritenuta meno brava a gestire il problema del disturbo da gioco d’azzardo. Abbiamo sentito parlare di formazione e qui va detto che questa porta tutti i soggetti allo stesso livello, anche i baristi, non solo i tabaccai e le sale specializzate”.

Lo ha detto l’avvocato Geronimo Cardia (in foto), presidente ACADI, intervenendo presso la sala Caduti di Nassirya del Senato alla presentazione del suo libro “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”.

Redazione Jamma
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