HomeAssociazioniPalermo, Spitalieri (Fisascat Cisl): "Sospendere ordinanza che limita orari sale bingo"

Palermo, Spitalieri (Fisascat Cisl): “Sospendere ordinanza che limita orari sale bingo”

“Facendo riferimento all’ordinanza sindacale che regolamenta l’orario di apertura e di chiusura delle sale bingo della città di Palermo, la federazione sindacale le richiede la realizzazione di un urgente incontro al fine di discutere delle ricadute che tale ordinanza potrebbe avere sulla tenuta occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che, da tanti anni, operano nel settore del gioco legale”. Così il segretario generale della Fisascat Cisl Palermo-Trapani, Stefano Spitalieri, in una lettera indirizzata al sindaco, Roberto Lagalla, e all’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti.

“Nonostante, infatti, la citata misura sia stata varata con lo scopo di rendere più sicura la città di Palermo e la collettività disciplinando la vita notturna, la scrivente non può esimersi dal manifestare le proprie preoccupazioni per le negative refluenze che tale ordinanza potrebbe avere sulle lavoratrici e sui lavoratori che operano all’interno delle sale gioco ove, proprio nelle ore serali, si registra una maggiore affluenza della clientela”, prosegue la lettera.

“Certi che sia interesse comune trovare ogni possibile soluzione a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in un settore in cui, troppo spesso, vi sono tanti pregiudizi ideologici, richiediamo sin da subito una sospensiva della citata ordinanza comunicando che, a sostegno della vertenza, è indetta per giorno 6 giugno dalle ore 9 alle ore 13 l’assemblea sit-in delle lavoratrici e dei lavoratori negli spazi antistanti la sede di Palazzo delle Aquile”, si legge ancora nella lettera.

“Si parla di almeno 3 ore in meno nelle sale bingo, e di notte, quando si fanno più incassi. Di questa ordinanza ci convince poco il metodo, mischia molte cose tra di loro, la movida e il gioco d’azzardo, ricordando che quello che offrono le sale è perfettamente legale. Siamo molto perplessi. L’ordinanza è in via sperimentale per un mese, ma già si rischia di fare molti danni”, conclude la lettera.

Redazione Jamma
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