Milano, sala giochi ‘bloccata’ da regolamento condominiale

Sondrio. Niente slot all’interno del bocciodromo comunale

 

Laterza. Fiamme gialle sequestrano totem in un esercizio commerciale

 

Sora. Sequestrato centro scommesse illegale

 

 

(Jamma) Tutti contro l’apertura della sala giochi. Succede a Milano dove Rosangela Bistolfi, a capo dell’associazione commercianti (Asco) di piazza De Angeli e dintorni ha guidato la protesta contro una nuova apertura. Nelle scorse settimane, con il sostegno dei negozianti della zona, ha impedito che in negozio sfitto di via Marghera aprisse una sala scommesse e videolottery.

In via Marghera il movimento dei commercianti ce l’ha fatta per un cavillo burocratico. La futura sala scommesse aveva le carte in regola e le autorizzazioni di Comune e questura. Ma quando la numero uno di Asco De Angeli (126 iscritti) si è messa a spulciare meglio, ha scoperto che nel regolamento condominiale del civico 45, dove il mini casinò avrebbe aperto erano vietati i locali pubblici. Tant’è che lo stesso stabile aveva fatto partire una petizione per bloccare la sala giochi. Risultato: stop alle slot machine. Nel frattempo si erano mossi anche gli esercenti: in due settimane Bistolfi aveva raccolto 1.918 firme, nei negozi, nelle scuole, tra i clienti. Un muro di no.

La sala slot avrebbe aperto in un punto nevralgico del quartiere, spiega la titolare della boutique: “Lì vicino ci sono tre scuole, la biblioteca, due gelaterie. Tutti centri di aggregazione giovanile. E via Marghera è piena di negozi. E’ come se il commercio locale avesse mandato alla sala giochi merce pronta per l’uso”. Nella battaglia contro le slot di via Marghera, Bistolfi lamenta “l’assenza della politica, sia del consiglio di zona sia del Comune. Ci hanno detto che avevano le mani legate”. Al sindaco Pisapia, che è testimonial di uno spot contro il gioco d’azzardo realizzato dal programma televisivo Le Iene, i negozianti dell’Asco De Angeli avevano fatto arrivare un foglio con i loro timbri per dire no alla sala giochi. “Un grande aiuto – prosegue Bistolfi – ci è invece arrivato dalla questura, da Confcommercio e da David Gentili”, quest’ultimo presidente della commissione consiliare antimafia del Comune di Milano.