(Jamma) Enrico Tuci di Imprenditori Ippici Italiani scrive al Mipaaf dal momento che per compilare la denuncia dei Redditi le Aziende che operano nell’Ippica hanno urgentemente bisogno del documento che certifica le ritenute relative ai premi riscossi e quanto ancora maturato e non riscosso in riferimento al 2012 ma che non è stato ancora consegnato.
“Forse il Mipaaf, oltre a non capire che le Aziende per sopravvivere devono ricevere quanto hanno prodotto, non sa che in Italia esistono anche le cosiddette Denunce dei Redditi – afferma Enrico Tuci -. Per essere in regola con la normativa fiscale, infatti, tutti gli imprenditori ippici debbono essere a conoscenza, entro i termini per la presentazione della propria denuncia dei redditi, dei premi vinti al traguardo.
Quelli riscossi avrebbero dovuto essere certificati dall’ente Erogatore entro il 28 febbraio 2013 con l’indicazione delle ritenute operate che nel nostro caso sono a titolo di acconto (D.P.R. 322/98 art.6 bis-ter).
Si tratta di appena 4 mesi di ritardo, niente in confronto ai pagamenti, peccato che, però, all’Agenzia delle Entrate qualcosa bisognerà presentare…
Inoltre tutti gli imprenditori ippici che vanno per competenza, devono sapere con precisione anche gli importi dei premi non ancora riscossi relativi all’anno 2012 in quanto, essendo considerati rimanenza, vanno a reddito.
Ma fino a qui tutto sarebbe anche risolvibile se al Mipaaf si svegliassero, ma c’è di peggio.
Infatti, per una Scuderia, determinare l’importo dei premi al traguardo non sarebbe un grosso problema se non ci fossero da considerare le iscrizioni, i rimborsi delle iscrizioni ed eventuali multe a favore o sfavore, pertanto è indispensabile che il conteggio o le fatture pro forma vengano fornite dall’ente preposto.
Qualcuno pensa che il Mipaaf sarà in grado di farlo?
Caro Mipaaf, hai combinato un bel casino, e adesso chi ci parla col Fisco?
Potresti almeno intervenire sul Mef affinché sia edotto che i documenti mancanti dalle dichiarazioni delle aziende non sono una negligenza degli imprenditori e quindi questi non ne subiscano le conseguenze”.