“Siamo da sempre impegnati sul tema dell’azzardo, che ha delle conseguenze di carattere economico e sociale devastanti. Parliamo di un problema di cui lo Stato dovrebbe occuparsi. Il nostro impegno consiste nel creare consapevolezza per determinare un cambiamento. Non vogliamo arrenderci. Il gioco d’azzardo va contenuto perchè produce danni nella società. Il gioco di per sè ha un’accezione positiva, invece qua dobbiamo associare all’azzaredo il rischio e la realtà che a quelal pratica si associa una patologia, un problema di carattere sanitario e non solo. I dati sono importanti, vanno conosciuti bene per avere la consapevolezza dell’impatto che questo fenomeno ha. La recente normativa non risponde alle nostre sollecitazioni, abbiamo notato un abdicare da parte del ministero della salute a quello che dovrebbe essere il suo compito di occuparsi della salute delle persone. Noi non dobbiamo educare al gioco sicuro, dobbiamo evitare che il gioco produca dipendenza e problemi. Bisogna sollecitare le amministrazioni locali ad adottare regolamentazioni adeguate al problema. Sicuramente orari di apertura ridotti e distanze sono importanti. Regolamentazioni più rigorose non risolvono tutti i problemi ma sicuramente aiutano. Oggi le regioni stanno avendo un arretramento, andando nella direzione di incrementare l’offerta. Dato che il problema è così grande abbiamo bisogno che il servizio sanitario nazionale sia messo nelle condizioni di poter agire, servono risorse e coerenza. E’ necessario un forte ruolo del pubblico e temo che non sia questa la direzione che il Governo stia prendendo. Noi non ci fermeremo, proseguiremo questa battaglia per la tutela della salute delle persone”.
Lo ha detto Daniela Barbaresi (in foto), segretaria nazionale Cgil, intervenendo a Roma alla presentazione della seconda edizione de “Il libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani”. Il rapporto, a firma di Federconsumatori e CGIL nazionali, è curato da Federconsumatori Modena, in collaborazione con la Fondazione Isscon.