Propongo di trovare un equilibrio tra interessi istituzionali apparentemente confliggenti, come la tutela della salute, del gettito fiscale, dell’ordine pubblico, dell’occupazione e dell’operatività dell’impresa. È fondamentale bilanciare le regole e la tassazione tra prodotti di gioco online e fisici, così come tra reti distributive specializzate e generaliste.
La mia proposta di riforma fiscale tiene conto dell’impatto sui payout dei giochi, dei tempi di intrattenimento e del gettito fiscale derivato. Cerco di evitare aumenti ingiustificati delle imposte, cercando piuttosto di equilibrare le diverse tassazioni che attualmente differiscono notevolmente tra le varie tipologie di giochi. È essenziale superare restrizioni come i distanziometri e le limitazioni orarie, inefficaci nel ridurre la spesa dei giocatori e la dipendenza nel corso di 15 anni di applicazione.
Per contrastare la dipendenza da gioco, suggerisco un sistema integrato a livello territoriale che coinvolga istituzioni pubbliche e private, offrendo supporto psicologico, economico e legale, monitoraggio continuo delle iniziative e una strategia sanitaria coordinata. Ad esempio, politiche attive di contrasto al gioco patologico nel sistema regionale della Campania dimostrano l’efficacia della collaborazione tra enti locali, ASL, scuole, associazioni di consumatori e servizi di supporto, come l’uso di un registro di autoesclusione e la programmazione di interventi preventivi e di cura, tra cui il supporto psicologico e legale contro l’usura.
Se le restrizioni attuali saranno mantenute, raccomando di mitigarne gli effetti negativi proteggendo le realtà esistenti, stabilendo un presidio capillare e valorizzando l’importanza della tutela dei punti di gioco legale, oltre a ridurre le distanze di interdizione. I distanziometri dovrebbero considerare solo luoghi effettivamente sensibili come scuole e centri di contrasto alle dipendenze, utilizzando percorsi pedonali brevi per misurare le distanze, evitando così di generare un effetto espulsivo delle attività di gioco legale sui territori.
In conclusione, ritengo imperativo che ci sia la volontà politica di completare la riorganizzazione del settore secondo le direttive della Delega Fiscale, con un approccio equilibrato tra gioco online e fisico, restrizioni e tassazione. Altrimenti, la situazione attuale rischia di danneggiare gravemente il bilancio dello Stato e i lavoratori del settore, senza risolvere le problematiche esistenti” – È quanto affermato dall’Avvocato Geronimo Cardia, Presidente di ACADI.