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Faggiani (Legautonomie Lazio problematiche gioco): “Rivedere criteri assegnazione fondi GAP alle Asl”

“In attuazione di quanto previsto dal Piano regionale sul Gioco d’azzardo patologico del 2021, con determinazione dirigenziale del 18 settembre 2024 n. G12222, emessa dalla Direzione Inclusione Sociale e pubblicata sul BURL del 3 ottobre, sono state assegnate alle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lazio parte delle risorse provenienti dal Fondo GAP”, fa sapere Domenico Faggiani, membro dell’ Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo e Referente di ALI – Legautonomie Lazio problematiche gioco.


“Il Fondo nazionale del 2021 prevede uno stanziamento di 44 milioni di euro, dei quali alla Regione Lazio spettano 4.219.600,00 euro.
Il Piano 2021 per l’utilizzo di detta somma, approvato nel mese di maggio scorso dalla Giunta regionale, è articolato sulla base degli obiettivi generali, per la realizzazione dei quali vengono assegnate parte delle risorse.
Gli obiettivi generali sono tre.
Prevenzione, al quale vengono assegnate 135.000 euro, pari a circa il 3,2% del totale delle risorse.
Cura e riabilitazione, al quale sono state assegnate euro 1.747.760,00, pari a circa il 41,40% delle risorse.
Rafforzamento del sistema, al quale vanno 2.336.840,00 euro, pari a circa il 55,40% delle risorse.
In merito al Piano una semplice osservazione: bene il Rafforzamento del sistema, bene la Cura e riabilitazione, ma che all’obiettivo Prevenzione vengano assegnate soltanto il 3,2% delle risorse sembra veramente poco!
Con la determinazione del 18 settembre vengono attribuite alla Aziende sanitarie le risorse relative all’attuazione del terzo obiettivo del Piano regionale, cioè il Rafforzamento del sistema.
Si tratta, come previsto dal Piano regionale, della somma di 2.336.840,00 euro. I fondi, in particolare, sono destinati al rinforzo dei SerD “attraverso l’assunzione di nuovo personale specializzato”. Di seguito il piano di riparto dei fondi

Due brevi considerazioni ed una raccomandazione finale.
Il rafforzamento dei SerD, attraverso assunzione di personale, è sicuramente una scelta condivisibile. Come è noto, in molti casi, i soggetti seguiti dai servizi sono affetti da pluridipendenza. Attraverso le risorse del Fondo GAP sanno seguite persone che non hanno soltanto il problema della dipendenza da gioco d’azzardo.
Resta comunque aperto il problema della certezza delle risorse del Fondo nazionale, che sono stanziati annualmente. Un Fondo che andrebbe trasformato in un finanziamento pluriennale, al fine di dare certezza e quindi continuità ai servizi attivati.
Una seconda considerazione riguarda i parametri utilizzati per il piano di riparto.
Vengono utilizzati non soltanto il dato relativo alla numerosità della popolazione ma anche altri indicatori come, ad esempio, la numerosità dei soggetti in trattamento presso i servizi territoriali, il dato relativo alla “deprivazione sociale” ed anche il numero di apparecchi AWP e VLT per chilometro quadrato.
A questo proposito, anche volendo trascurare il gioco a distanza, che da tempo oramai presenta dati di gioco superiori a quello fisico, sarebbe stato comunque più opportuno che il parametro utilizzato non fosse solo quello relativo agli apparecchi, ma anche alla presenza di altre tipologie di giochi, a cominciare da dalle lotterie istantanee.
Infine, una raccomandazione che ho avuto modo di esprimere anche in altre occasioni.
Sarà necessario che, nell’attuazione del Piano regionale GAP, la Regione coinvolga gli enti locali, anche attraverso i distretti socio-sanitari, organismi che vedono la presenza dei rappresentanti dei comuni.
L’esperienza di quanto già avviene in altre Regioni, penso alla Lombardia, all’Emilia Romagna, alla Toscana, tanto per citarne qualcuna, potrebbe essere di grande utilità”, conclude.

Redazione Jamma
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