(Jamma) Le principali associazioni che rappresentano gli operatori di scommesse online in Europa sono preoccupati dalla decisione della Commissione europea, che conferma che un processo a beneficio ‘del settore equino e della promozione dell’allevamento è conforme alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.
Secondo la Commissione europea: ‘Gli aiuti di Stato sono vietati dal trattato che istituisce la Comunità europea. Alcune eccezioni tuttavia consentono aiuti giustificati da obiettivi di interesse pubblico, come ad esempio per i servizi di interesse economico generale, in quanto non falsano la concorrenza nella misura in cui sono contrari all’interesse generale ‘.
In questo contesto, l’RGA e l’EGBA desiderano fare le seguenti osservazioni:
• In base alle norme del trattato, gli aiuti di Stato sono in linea di principio vietati e le eccezioni non possono che essere concesse solo in circostanze limitate e ben definite.
• E’ importante che gli argomenti avanzati dalla Commissione europea siano trasparenti e giuridicamente corretti nel momento in cui alcune imposte, come in questo caso, sono considerate giustificate in base alle norme sugli aiuti di Stato.
•La decisione della Commissione europea appena assunta sarà attentamente analizzata dall’industria delle scommesse online e dalle altre parti interessate. L’industria cercherà di ottenere alcune informazioni da parte della Commissione, e non si esclude la possibilità di ricorrere ad azioni legali. L’industria discuterà inoltre delle precedenti decisioni della Commissione e della giurisprudenza applicabile alla questione per sapere se l’allevamento di cavalli può essere effettivamente qualificato come servizio di interesse economico generale.
• In generale, le tasse o qualsiasi parte di queste tasse non possono essere giustificate solo se servono gli obiettivi di interesse comune. Questo può essere il caso, ad esempio, per la ricerca o il trattamento veterinario.
• Una chiara distinzione deve essere fatta, tuttavia, tra questo tipo di imposta e altre tipologie di tasse che nascolo per trasferire denaro da un settore ad un altro per scopi commerciali o quasi-commerciali. Ciò comporterebbe una distorsione della concorrenza tra settori e Stati membri, e sarà quindi in contrasto con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato e pertanto verrà avviata un’azione legale.
• In questo contesto si segnala che la Francia ha proposto l’introduzione di questa imposta nel 2010, perché temeva che lla filiera ippica fosse soggetta a un calo significativo dei proventi dopo l’apertura del mercato delle scommesse ippiche on line. Questo timore non è infatti giustificato come evidenziato dai recenti dati pubblicati che confermano che l’importo scommessa ippiche online è aumentato del 9%, da € 1.034 milioni nel 2011 a € 1.124 milioni nel 2012 e l’ammontare delle scommesse on line con la Paris Mutuel Urbain (PMU)è stato pari a € 972.100.000 nel 2012, in crescita del 11,1% rispetto al 2011, con una quota del mercato online dell’86%. La PMU ha attualmente ancora il monopolio della rete fisica e la concorrenza nel mercato on line è molto limitata in quantole scommesse ippiche on line sono state autorizzate nel 2010 e comporta una significativa liquidità per essere competitivi ed è infatti un ostacolo all’ingresso sul mercato.