“Io non condivido il lavoro di colleghi che si fanno in quattro per dimostrare quanto sia il numero di persone che hanno un problema di gioco rispetto alla totalità. Basta anche un solo soggetto patologico. Questa è un’industria seria, dobbiamo ragionare come soggetti che mettono al primo posto la sostenibilità del prodotto che offrono. Voi, in Campania, avete deciso di fare sistema sul territorio per contrastare il disturbo da gioco d’azzardo. Questa è l’idea iniziale, poi gestita con un Osservatorio permanente. Per me tutto ciò è l’espressione massima del livello alto della politica messa in atto in questa regione. Lo Stato ha sul tavolo degli interessi costituzionali che sono in competizione tra loro e deve essere consapevole che questo prodotto è delicato, come il tabacco. Lo Stato con il tabacco ha dato una regolamentazione seria, che è talmente antica che ce la siamo dimenticata tutti. C’è un criterio di distanze sì, ma tra punti vendita e non verso fantomatici luoghi sensibili, scopiazzati da quelli che venivano considerati per i ripetitori anni fa. Oggi è importante presidiare i territori e non lasciarli senza regolamentazione, perchè il rischio è dietro l’angolo. In Conferenza Stato-Regioni è fondamentale che vengano portati questi discorsi”.
Lo ha detto Geronimo Cardia (in foto), presidente di Acadi e autore del libro “Il gioco pubblico in Italia”, intervenendo a Napoli al convegno “Costruiamo insieme le regole del gioco legale – Gioco fisico modello Campania”, organizzato dall’Associazione Gestori Scommesse Italia (Agsi) in collaborazione con la Confederazione Noleggiatori Italiani (Cni).