(Jamma) L’applicazione del regolamento comunale di Genova che ridisegna le modalità di commercio del prodotto di gioco d’azzardo legalizzato, limitando l’offerta non oltre le ore 19:30 per gli apparecchi da intrattenimento, sta avendo un significativo impatto negativo sul tessuto occupazionale cittadino. Nei prossimi giorni infatti gli operatori applicheranno dei tagli importanti alle proprie maestranze, cancellando di fatto oltre 300 posti di lavoro.
La posizione di Confindustria – Sistema Gioco Italia a tal riguardo è chiara. “Condividiamo il fine del regolamento comunale – spiega in una nota il vicepresidente Italo Marcotti – in quanto da sempre come associazione combattiamo contro gli eccessi del gioco e per il rispetto delle leggi, a cominciare dal divieto del gioco ai minori, ma lo strumento utilizzato è in questo caso assolutamente inadeguato allo scopo e dannoso per l’occupazione. Ribadisco che siamo da sempre in prima linea per contrastare il gioco minorile e tutelare i soggetti deboli, tant’è che abbiamo chiesto da subito di avviare un tavolo di lavoro comune anche perché nessuno meglio degli operatori del settore ne conosce le problematiche reali. Se il Comune avesse concertato con noi le proprie iniziative, si sarebbe potuto raggiungere un risultato utile per il contrasto dei fenomeni che si intendono combattere, nell’interesse sia della cittadinanza che degli operatori. Di fatto, però, oggi un soggetto debole è comunque libero di giocare d’azzardo nei centri legali e illegali presenti sul territorio comunale. Per quanto riguarda i minori, vogliamo sperare che per le 19:30 siano già di norma nelle proprie abitazioni con le rispettive famiglie. Alla luce di ciò, le nuove norme restrittive sembrano dettate da una spinta meramente demagogica che ha alimentato l’iniziativa”.
“Attendiamo a questo punto l’esito del contenzioso amministrativo – prosegue Marcotti – ma purtroppo la ricaduta occupazionale sarà inevitabile. Abbiamo già contattato alcune sigle sindacali, le più rappresentative, per definire la messa in libertà dei nostri collaboratori. La motivazione sarà scritta a chiare lettere, ovvero i genovesi occupati presso le nostre aziende verranno licenziati a causa dell’applicazione del nuovo regolamento comunale figlio di scelte politiche, a nostro avviso sbagliate, dell’attuale amministrazione. A ciò va aggiunto, il che è singolare, che i soggetti deboli e i minori possono tuttora continuare a giocare d’azzardo presso i centri di gioco irregolari e illegali oltre che nei comuni limitrofi. A farne le spese saranno così anche le migliaia di giocatori genovesi che quotidianamente vivevano un’esperienza di intrattenimento in modo corretto e responsabile”. Confindustria – Sistema Gioco Italia rinnova infine l’appello al Comune di Genova a collaborare. “Rimaniamo comunque disponibili a mettere al servizio dell’ amministrazione le nostre conoscenze e capacità – conclude Italo Marcotti – per contrastare ogni forma di gioco patologico e minorile”.