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Cangianelli (EGP-Fipe): “Una Manovra senza inasprimenti fiscali, ma sui giochi serve intesa con gli Enti su regole unitarie”

Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp-Fipe, l’associazione italiana esercenti giochi pubblici sulle pagine di Repubblica commenta ma Manovra di Bilancio relativamente a quelli che sono i provvedimenti sui giochi, ovvero proroga concessioni e quarta estrazione di Lotto e Superenalotto.

Come avete accolto le proroghe? «Le concessioni hanno subito nove inasprimenti fiscali in quattordici anni. In questo caso, se non altro, un male necessario connesso alla proroga, senza nuovi prelievi. Resta la sensazione di essere un bancomat per le finanze pubbliche. Parliamo di un settore che, tra tutte le tipologie di giochi, porta 11 miliardi di entrate, e con le gare previste per il prossimo anno su Lotto e gioco online, arriverà un altro miliardo e mezzo. Mancano ancora riordino del settore e gare».

Cosa le ostacola? «Non c’è l’intesa tra Stato, Regioni e Comuni per definire regole unitarie su distribuzione dei punti di vendita e prevenzione del gioco minorile e compulsivo. Restiamo ancorati alle norme degli enti territoriali su distanze da luoghi sensibili e limitazioni di orario: non funzionano». Cgil e Federconsumatori stimano quasi 5 milioni di giocatori problematici in vario modo. Cosa si può fare per ridurli? «Regole chiare darebbero agli operatori la possibilità di fare piani di investimenti tecnologici che, finché si ragiona con la logica delle proroghe, non arriveranno. Filtri all’accesso, IA per verificare l’età di chi gioca e segnalare potenziali problemi all’esercente: sono presidi che le imprese possono sviluppare solo se c’è un orizzonte sostenibile di investimento».

Redazione Jamma
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