La riduzione di almeno 200 milioni di introiti erariali dovrebbe servire come segnale d’allarme per i regolatori a tutti i livelli, poiché gli obiettivi di un mercato regolamentato come quello dei giochi in Italia sono la legalità, la tutela dei giocatori e un’economia osservata. Lo afferma Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP FIPE, durante il suo intervento all’incontro dedicato al gioco fisico tenutosi oggi alla Camera dei Deputati.
“Il fatto che il perimetro fiscale si stia restringendo – ha detto Cangianelli – è già un indicatore di qualche malfunzionamento del sistema, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Ci sono diversi segnali da considerare, ma il principale riguarda l’analisi delle criticità.
Tra le varie categorie di giochi, il principale contribuente rimane quello degli apparecchi AWP, ossia quelli a piccola vincita. Analizzando i dati, emerge che alcune categorie fanno un po’ di più, altre un po’ di meno, ma mancano circa 200 milioni di euro, una cifra che rappresenta quasi interamente il minor gettito del PREU sugli apparecchi. Questo potrebbe essere solo il primo segnale di una non perfetta taratura del sistema.
Inoltre, è stato citato il cambiamento dei sistemi di pagamento per il gioco online. Anche se non è un problema in sé, la forte limitazione all’uso del contante potrebbe incentivare spostamenti verso il mercato illegale, che rimane altamente attivo e capace di adattarsi rapidamente attraverso innovazioni tecnologiche.
È stata sottolineata la necessità di agire con rapidità, e condividiamo questa visione. Nelle prossime settimane sarà fondamentale sviluppare un piano regolamentare che tenga conto di un piano industriale per il settore. Questo consentirebbe di definire nuove procedure selettive e permettere alle imprese che gestiscono concessioni e reti di controllo di partecipare attivamente, investendo in tecnologie mirate soprattutto alla tutela degli utenti”, ha concluso Cangianelli.