AS.TRO ha sempre ritenuto che la “formazione” e l’”informazione” fossero le prime armi da mettere in campo per arginare il gioco patologico. Il G.A.P. , infatti, è una patologia che deve essere relegata a quella incidenza statistica di fisiologica non eliminabilità che ogni società evoluta deve accettare di annoverare come fenomeno a cui si può rispondere solo in termini di assistenza sanitaria.
Per questo motivo si sono sensibilizzate le aziende di settore tramite la rivista infogaming e un’iniziativa di corsi aziendali necessari all’elevazione qualitativa della professionalità dei preposti ai luoghi dedicati.
Ora, finalmente, esiste, nel campo del gioco patologico, uno standard formativo istituzionale in grado di “guidare” l’operato regionale, e quindi dare evidenza di quali Enti Locali saranno attivi nell’opera di prevenzione, e quali, invece, opteranno per la persistente “lotta ideologica” contro il gioco lecito.
Accogliamo con positiva considerazione, pertanto, le dichiarazioni del responsabile del Dipartimento citato, diffuse in data odierna.
“Nella cura del gioco d’azzardo patologico è fondamentale avere standard e indicazioni metodologiche univoche e che permettano in tutte le Regioni, oltre alla corretta gestione clinica di queste persone, anche una buona raccolta dati e una altrettanto corretta elaborazione ed interpretazione”. A dirlo è Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio (Dpa), che ha presentato il primo corso sul Gap per formatori regionali che prenderà il via domani a Roma. Il percorso formativo, organizzato dal Dpa in collaborazione con il Ministero della Salute, è destinato a formatori professionisti selezionati dalle Regioni e Pubbliche amministrazioni di appartenenza che hanno già maturato esperienza in materia di gioco d’azzardo patologico e di formazione sul territorio nazionale. Obiettivo del progetto, prosegue Serpelloni “è la realizzazione di interventi coordinati e integrati tali da assicurare la diffusione di un approccio basato sulle evidenze scientifiche per quanto riguarda la prevenzione, la cura e la riabilitazione”. Ai partecipanti verrà distribuito un kit di formazione messo a punto dal Dpa composto dal manuale gambling, diapositive didattiche, bibliografie scientifiche di riferimento, schede standard per report epidemiologico e video registrazioni delle lezioni. Per dare concretezza e applicazione immediata all’iniziativa, ogni Regione partecipante, a sua volta, formerà corsi regionali a cascata, con la stessa modalità i propri operatori dei servizi pubblici.
L’impegno del Dipartimento su questo tema, come dichiarato da Serpelloni, proseguirà nello sviluppo di “specifiche linee di ricerca nel campo delle neuroscienze sul Gap e sui fattori di venerabilità che lo sostengono oltre che sulle basi fisiopatologiche e le aree cerebrali implicate nel controllo del comportamento di gioco.