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Al Tar Lazio 18 ricorsi contro l’Albo PVR: le risposte dell’ADM alle contestazioni degli operatori di gioco

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha difeso la legittimità e la necessità della determina sull’Albo dei PVR, considerandola uno strumento fondamentale per garantire trasparenza e regolarità nel settore del gioco online. E’ quanto successo oggi nel corso delle udienze sui 18 ricorsi presentati da altrettanti concessionari di gioco contro la determina che istituisce l’Albo del Punti Vendita ricariche.

Le disposizioni, secondo l’Agenzia, non introducono nuovi obblighi per i concessionari ma disciplinano attività già esistenti nel rispetto del quadro normativo vigente.

Ecco i punti principali delle risposte dell’Agenzia alle contestazioni dei ricorrenti, rappresentati oggi da diversi avvocati già noti agli operatori del settore come Marco Ripamonti, Francesca Dionisi, Sabina Monaco, Giuseppina Leuzzi e Matilde Tariciotti.

Legittimità della Determina e Nuove Concessioni

I ricorrenti sostengono che la determina avrebbe dovuto entrare in vigore solo dopo l’avvio del bando per le nuove concessioni, accusandola di essere stata adottata “illegittimamente per eccesso di potere”. ADM chiarisce che l’Albo trae fondamento dall’articolo 13 del riordino del gioco online e non è quindi legato alle nuove concessioni. L’assenza dell’Albo avrebbe impedito agli aspiranti concessionari di valutare correttamente la presenza di punti vendita sul territorio, compromettendo le stime economiche sulla redditività della gara. ADM sottolinea inoltre che l’Albo non introduce nuove regolamentazioni, ma disciplina un’attività già esistente, rispettando il quadro normativo vigente.

Limite di ricarica di 100 Euro

Un altro tema dibattuto riguarda il limite di ricarica di 100 euro. Secondo i concessionari, senza strumenti tecnici di controllo, non sarebbe possibile applicare tale limite. ADM replica che la normativa è immediatamente applicabile e che eventuali violazioni potranno essere contestate solo in caso di flagranza. Il limite, ricorda l’Agenzia, è operativo sin dall’entrata in vigore del decreto legislativo e non è una novità introdotta con l’Albo.

Assenza di nuovi oneri per i concessionari

I ricorrenti denunciano oneri economici e organizzativi aggiuntivi per i concessionari. ADM nega queste affermazioni, chiarendo che l’unico obbligo per i concessionari è confermare l’esistenza di contratti con i PVR già operativi. Inoltre, gli adempimenti come l’iscrizione all’Albo, la stampa delle targhe identificative e i controlli sui titolari dei conti di gioco sono a carico dei PVR.

Tempistiche e iscrizione all’Albo

Le critiche sulle presunte tempistiche ridotte per l’iscrizione all’Albo vengono respinte da ADM, che attribuisce i rallentamenti alla volontà degli operatori di non iscriversi. L’Agenzia ritiene che i tempi concessi siano stati più che sufficienti per completare le procedure.

Divieto di contrattualizzazione per falsa autodichiarazione

ADM ha chiarito che i PVR possono iscriversi quando desiderano e per il periodo che preferiscono. Tuttavia, in caso di autodichiarazioni mendaci sul pagamento della quota d’iscrizione, il PVR perderà l’iscrizione e sarà escluso per cinque anni.

Divieto di conti intestati a familiari e dipendenti

Il divieto per i titolari dei PVR, i loro familiari e conviventi, e i dipendenti di aprire conti di gioco non è una nuova disposizione. ADM ha ricordato che questo divieto era già stato introdotto con una circolare del 2022 ed è stato chiarito nelle FAQ, specificando che riguarda coniugi, parenti di primo e secondo grado, e affini di primo grado.

Chiusura dei conti di gioco

Infine, ADM ha risposto alle critiche sulla presunta impossibilità di chiudere i conti di gioco tramite i PVR. L’Agenzia ha ribadito che la chiusura è sempre permessa, ma il giocatore non può effettuare prelievi. Le somme residue devono essere trasferite sul conto bancario del giocatore.

Redazione Jamma
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