Friuli. Controlli a tappeto su gioco d’azzardo e minori: nessun giovanissimo è stato sorpreso a giocare

(Jamma) “Nessun giovanissimo è stato sorpreso a giocare; a quanto pare i ragazzi tra i 15 e i 17 anni non sono interessati a questo tipo di passatempo”. Con queste parole la dirigente della Divisione amministrativa della questura di Udine, Graziella Colasanto, ha reso noti i risultati dei 200 controlli realizzati nel Friuli tra martedì a venerdì scorsi.

Su disposizione del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, infatti, la questura di Udine ha coordinato un’attività di verifica svolta in tutto il Friuli da polizia, carabinieri, guardia di finanza e personale dei Monopoli per quattro giorni consecutivi. «L’iniziativa – ha continuato la dirigente Colasanto – era mirata in particolare alla tutela dei minorenni che, com’è noto, non possono utilizzare le slot machine».

Secondo un primo provvisorio bilancio dei controlli sono emerse irregolarità nella gestione degli apparecchi da gioco nel 10% dei casi: sono state contestate, infatti, una ventina di infrazioni ad altrettanti responsabili di bar o rivendite di tabacchi. Durante i blitz – condotti da agenti in borghese – è stata posta particolare attenzione al rispetto del divieto di vendita di tabacchi e bevande alcoliche ai minorenni (decreto Balduzzi).

Era stato proprio il Decreto Balduzzi infatti a prevedere un numero di controlli anche superiore ai 10.000 l’anno al fine di contrastare il gioco minorile e assicurare la puntuale applicazione delle norme volte a prevenire i fenomeni di ludopatia, controlli in vista dei quali il governo avrebbe dovuto individuare gli interventi necessari per contrastare, in particolare, la diffusione del gioco tra i minori.

«Solo nella città di Udine abbiamo controllato una cinquantina di locali – riferisce ancora la responsabile della Divisione amministrativa -, altre cinquanta verifiche sono state condotte rispettivamente nel Cividalese e in Carnia da personale dei Commissariati. I Carabinieri e la Guardia di finanza hanno coperto tutte le altre zone, da Tarvisio a Lignano».

Le forze dell’ordine si sono concentrate sui luoghi in cui sono presenti le slot-machine perché, essendo apparecchiature più semplici, con cui è possibile giocare pochi euro alla volta, sono per certi più “abbordabili” da parte dei ragazzini. Dunque, proprio in un’ottica di tutela dei minorenni, le verifiche sono state condotte anche nei bar più piccoli e, in particolare, nelle zone frequentate dagli studenti delle scuole superiori: il Centro studi, piazza Primo Maggio e ovviamente nella zona della stazione. In alcuni casi agenti e militari hanno trovato anche locali vuoti e slot spente. E si sono sentiti dire dagli esercenti che gli affari non sono più quelli di un tempo e che, alle volte, non conviene neanche accendere le apparecchiature.