“La contaminazione tra i diversi soggetti sta davvero creando tante idee, sta stimolando tanti progetti, che sono proprio il frutto di questa interazione. In As.Tro abbiamo sempre creduto che le differenze, se sapute intersecare bene e portate a sintesi, potessero davvero rappresentare tutto il settore”. Così l’Avv. Isabella Rusciano – As.Tro Confindustria SIT – nel corso del convegno “Proiettare gli ADI nel futuro: Sostenibilità, innovazione e fiscalità”, organizzato dalla Sezione Concessionari ADI di AS.TRO Confindustria SIT di cui fanno parte Cirsa, Codere Network, Netwin e NTS.
“Oggi – ha proseguito Rusciano – abbiamo una dimostrazione con l’avvio dei lavori della sezione concessionari, anche attraverso questo evento, in riferimento al quale non posso che ringraziare i componenti della sezione: Codere, Cirsa, Nts e Netwin.
Quindi tante idee, tanti progetti, ma anche tante sfide che ci attendono. Forse la più importante è proprio quella del riordino.
Quest’anno infatti è, continuerà ad essere, un anno cruciale per il comparto del gioco pubblico nel nostro Paese, in particolar modo per il comparto del gioco terrestre.
Lo scorso anno abbiamo assistito alla definizione delle regole del gioco a distanza, una accelerazione, un decreto legislativo che ha avuto sicuramente tanti meriti. Primo fra tutti quello di mettere mano ad una materia estremamente complessa, quella del gioco a distanza, ma sono state fatte delle scelte. Il prezzo di queste scelte è stato pagato e a pagarlo sono state principalmente le piccole e medie imprese.
Ecco, oggi ci troviamo ad affrontare la sfida del riordino e l’auspicio è proprio che non si ripercorra la stessa strada seguita per il riordino online che ha lasciato indietro queste realtà.
Il comparto del gioco terrestre è composto in larga parte da piccole medie imprese, che per quanto piccole fino ad oggi hanno consentito la tenuta e la sopravvivenza del sistema gioco pubblico nel nostro Paese.
E dunque quello che queste aziende fanno a terra tutti i giorni sui territori, da Aosta a Trapani, a contatto con l’utenza, con le istituzioni locali, quelle di prossimità, a definirle e a renderle grandi.
Il legislatore che andrà a riscrivere le nuove regole del gioco terrestre non può dimenticarsi di queste realtà, non può non considerare la grandezza di queste piccole medie imprese.
Un uomo molto più saggio di me diceva che a volte le intenzioni di un’azienda contano molto ma molto di più delle sue dimensioni.
Esistono infatti aziende piccole che si pongono domande grandi, ma esistono anche aziende grandi che si pongono domande piccole.
Esistono aziende grandi che sono state pensate in grande sin da quando erano piccole, ed altre che lo sono diventate loro malgrado. O aziende piccole, in questo caso cito parole non mie, in cui si respira l’aria fresca di montagna e altre dove non si respira affatto perché mancano le finestre.
Ecco, crescere per un’azienda quindi non è una questione puramente economica. Molto spesso è una questione di postura, di sguardo sul mondo. Sguardo sul mondo e postura danno quindi la misura di un’azienda.
Qual è la postura delle aziende di gioco, di gioco terrestre è presto detta: sono quelle aziende che hanno creduto e puntato sul processo di legalizzazione e non a caso sono diventate un presidio di legalità sui nostri territori”.