Il governo Meloni punta sulla prevenzione per migliorare la sicurezza nei locali pubblici come bar, discoteche e sale da gioco. Con un decreto firmato dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, arriva un nuovo pacchetto di misure che comprende l’introduzione di un “Codice di condotta” per i clienti e una serie di linee guida rivolte ai gestori.
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce disposizioni che, pur essendo su base volontaria, mirano a sensibilizzare le parti coinvolte per creare un ambiente più sicuro e ordinato nei locali pubblici. Tuttavia, il contenuto delle nuove misure ha già scatenato un acceso dibattito tra istituzioni e associazioni di categoria.
Le nuove regole per i gestori
Tra le principali disposizioni previste dal decreto emerge l’obbligo per i gestori di:
• Nominare un “responsabile della sicurezza”, incaricato di collaborare con le forze dell’ordine per prevenire situazioni di rischio.
• Installare sistemi di videosorveglianza a proprie speseper monitorare l’interno e l’esterno del locale.
• Garantire un’illuminazione adeguatanelle immediate vicinanze del locale per migliorare la sicurezza nelle ore notturne.
• Affiggere un codice di comportamento visibile ai clienti, un decalogo che descrive i comportamenti attesi per promuovere un clima di rispetto e sicurezza.
Il decalogo del cliente modello
Il “Codice di condotta” è uno strumento centrale nelle nuove misure, pensato per responsabilizzare i clienti. Tra i punti principali:
1. Non introdurre armi, droga o spray al peperoncino.
2. Evitare comportamenti molesti o pericolosi.
3. Non abbandonare rifiuti, come bottiglie di vetro, nell’area circostante.
4. Non danneggiare le strutture o gli arredi del locale.
5. Garantire la fruibilità delle uscite di sicurezza.
6. Non disturbare la quiete pubblica con atti incivili.
Queste regole rappresentano una guida per i comportamenti ideali all’interno dei locali pubblici, contribuendo a una maggiore sicurezza e civiltà.
Le reazioni del settore
Il decreto ha generato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni gestori riconoscono l’importanza di promuovere la sicurezza, dall’altro si sollevano forti critiche sui costi e sulle responsabilità aggiuntive imposte agli esercenti.
Aldo Mario Cursano, Vicepresidente Vicario di FIPE-Confcommercio, ha espresso la delusione della Federazione:
“Le attività dei pubblici esercizi sono già organizzate per garantire la massima sicurezza ai clienti. Non possiamo però occuparci di ciò che avviene all’esterno dei nostri spazi. Spostare responsabilità che spettano allo Stato sulle imprese è una scelta inaccettabile.”
FIPE denuncia inoltre la mancata consultazione con le associazioni di categoria durante la stesura del decreto e chiede un immediato confronto con il Ministero per rivedere le misure proposte.
Chiarimenti del Viminale
In seguito alle critiche, il Viminale ha precisato che l’applicazione delle linee guida sarà su base volontaria. L’obiettivo, ha ribadito il Ministero, è creare un clima di maggiore sicurezza attraverso una collaborazione attiva tra istituzioni, gestori e cittadini.
FIPE ha accolto con favore questa precisazione, auspicando l’avvio di un tavolo di lavoro per definire modalità operative condivise e garantire che gli oneri delle misure non ricadano esclusivamente sui gestori.