(Jamma) Il cartello scritto a mano con un pennarello nero affisso sulla porta d’ingresso non lascia dubbi: «prossima apertura sala VLT». Che, tradotto, significa apertura di una nuova sala giochi. Succede nel centro storico della città di Rho, a pochi passi dalla grande sala giochi di corso Europa e dalla zona dove, nei mesi scorsi, il Comune ha fatto chiudere l’ennesima sala perché in contrasto con il Regolamento comunale approvato nel luglio 2012. Il cartello non è sfuggito ad alcuni cittadini che chiedono al comune di intervenire.
A Rho, come in altre città dell’hinterland milanese, negli ultimi due anni le sale gioco sono spuntate come i funghi, una decina almeno, senza contare le centinaia di slot machine installate nei bar e nelle tabaccherie, dove quotidianamente decine di persone tentano la fortuna, ma spesso perdono centinaia di euro. Nel centro storico, ma anche nelle frazioni. Troppe sale gioco. Tanto da preoccupare amministratori locali ma anche cittadini sensibili al problema.
«Non abbassiamo la guardia», chiede la cittadinanza. Un monito che trova d’accordo anche la giunta comunale di centrosinistra. «Anche ai nostri uffici è arrivata la segnalazione della prossima apertura di una sala giochi in via Matteotti. Ho chiesto immediatamente di fare delle verifiche sulla licenza — spiega il sindaco rhodense, Pietro Romano — purtroppo, come ho ribadito in altre occasioni, non è il Comune a dare le autorizzazioni, ma la Questura di Milano. Da parte nostra faremo accertamenti per vedere se ci siano violazioni del Regolamento comunale. Sembra che i proprietari del locale abbiano in mano una licenza vecchia che è stata concessa prima dell’approvazione del nostro Regolamento e dunque la questione si potrebbe complicare. Ma voglio assicurare ai rhodensi che la nostra battaglia contro il diffondersi delle sale gioco continua».