Le regole del gioco vanno riviste da zero, così si legge in un articolo di Giovanni Vasso per L’identità, che prosegue: Nonostante divieti e restrizioni, gli italiani continuano a giocare come, se non più, di prima. Nel frattempo, le imprese del settore – che danno lavoro a 150.000 persone e garantiscono 12 miliardi di euro all’anno in introiti fiscali per lo Stato – iniziano a subire pesanti conseguenze.
Geronimo Cardia, avvocato e presidente di Acadi, l’associazione italiana dei concessionari di giochi pubblici, lancia un messaggio chiaro: “Se le regole non funzionano, vanno cambiate”…