(Jamma) I dirigenti del circolo Arci delle Fornaci, a Pistoia, per liberarsi definitivamente dell’indesiderata presenza delle slot machine hanno dovuto metter mano al portafogli e liquidare l’ex fornitore delle macchinette che dalla sua parte aveva un contratto regolarmente firmato dai vecchi dirigenti del circolo. C’è voluta una battaglia legale, conclusa con una transazione del costo di diverse migliaia di euro. Un sacrificio rilevante, per il circolo, soprattutto in un periodo di crisi come questo.
«Ma oggi la Casa del popolo è libera – esclama il presidente dell’Arci provinciale Federico Tasselli – sia da strumenti di infelicità, sia da contratti “pro forma”, che in realtà erano cappi al collo del legale rappresentante».
Non solo: la nuova dirigenza del Circolo ha voluto mettere nero su bianco che le “slot machine” non sarebbero mai rientrate ed ha quindi fatto preparare al proprio avvocato un contratto innovativo da far firmare alla nuova gestione del bar ristorante pizzeria, che sancisce il divieto di ingresso per slot, videolottery o altro del genere. «Il contratto – spiegano all’Arci – evita che vi siano futuri ripensamenti o tentennamenti». La nuova gestione, orgogliosamente “slot free”, sarà inaugurata domani. L’Arci provinciale pistoiese segna così un altro successo in quella che dal 2010 è diventato un impegno fondante, cioè bandire dai circoli le macchinette mangiasoldi. Un impegno che paga: oggi – come riferisce Federico Tasselli – su 120 circoli in provincia, ne sono rimasti soltanto 19 che non sono riusciti ancora a bandire le slot machine. «Non è facile portar fuori dalle case del popolo le macchinette mangiasoldi – sottolinea ancora Tasselli – perché sono un introito rilevante, però sottratto a persone spesso affette da ludopatie anche gravi. Questo fenomeno è agli antipodi dei principi statutari della nostra associazione».