(Jamma) Un nuovo locale pubblico, in cui una stanza sarà destinata a bar e un’altra ospiterà diverse slot machine. E’ quello che sta per aprire i battenti a Santa Giuletta. I lavori sono ancora in corso, e i dettagli non si conoscono. Ma all’interno del locale potrebbero trovare posto una decina di macchinette. «L’amministrazione è molto attenta che vengano rispettate tutte le norme vigenti – spiega Mario Chessa, assessore comunale con delega alle infrastrutture e al patrimonio –. Norme che in questo caso siamo sicuri siano state scrupolosamente osservate». A Santa Giuletta è stato appena approvato il nuovo Pgt, che prevede direttive molto precise per la realizzazione di esercizi di questo tipo, che come prevede la normativa devono anche avere l’autorizzazione della questura. «Quando ci sono tutti i permessi e tutto è a norma – dice ancora Chessa – il Comune non può vietare l’apertura di un esercizio di questo tipo».
Qui in passato aveva sede una concessionaria, e prima ancora un supermercato. Ma qualcuno è preoccupato per il proliferare di questi locali. «Ha ancora senso chiamare “bar” o “edicola” un posto dove ci sono così tante slot?», si chiede Simone Feder, psicologo della “Casa del giovane” di Pavia che da anni si occupa di dipendenza dal gioco d’azzardo. Sulla ex statale 10 che da Voghera corre fino a Castel San Giovanni passando anche da Stradella e Broni, infatti, si trovano già altri locali simili. Per non parlare di Voghera, dove attualmente secondo i dati appena raccolti dallo psicologo pavese ci sono 408 macchinette di questo tipo. «In tutta la Provincia sono 4300 – spiega Feder –. Una tendenza che abbiamo notato è che le slot sono in aumento nei Comuni più piccoli, esterni ai centri maggiori». Pavia infatti è la città che ha la densità più alta di slot machine e vlt rispetto al totale della popolazione. «Ma l’Oltrepo non è da meno – dice ancora Feder – anche perché il modello pavese è stato esportato anche qui».