Il Consiglio di Stato, con l’ordinanza del 16 gennaio 2025, ha emesso una pronuncia rilevante riguardante un’attività di gioco d’azzardo lecito sospendendo gli effetti di una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Toscana che ne aveva confermato la chiusura.
Contesto della controversia
Il caso nasce dal provvedimento del Comune di Prato del 15 febbraio 2023, che disponeva la chiusura dell’attività di raccolta di gioco d’azzardo lecito presso la sede di una società. Tale provvedimento era basato sull’art. 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), nonostante l’esercizio fosse già provvisto di licenza rilasciata dalla Questura ai sensi dell’art. 88 dello stesso testo normativo.
La società, difesa dagli avvocati Cino Benelli (nella foto) e Matilde Tariciotti, ha contestato il provvedimento, sostenendo che il Comune non avesse competenza per emettere un’ordinanza repressiva in un contesto già autorizzato a livello statale.
La decisione del Consiglio di Stato
La Sezione Quarta del Consiglio di Stato ha ritenuto necessario sospendere l’efficacia della sentenza del TAR Toscana, accogliendo l’istanza cautelare proposta dagli appellanti. I punti principali della decisione includono:
• Novità della questione giuridica: La problematica sollevata riguarda l’interazione tra il potere autorizzativo statale (Questura) e le competenze regolatorie del Comune, necessitando un approfondimento in sede di merito.
• Prevenzione di gravi danni: È stato rilevato che l’esecuzione del provvedimento avrebbe potuto arrecare un danno significativo all’attività imprenditoriale della società ricorrente.
Implicazioni future
La sospensione è temporanea, in attesa della discussione di merito che si terrà in una futura udienza pubblica. Tuttavia, la pronuncia sottolinea l’importanza di definire con maggiore chiarezza i confini tra le autorità locali e statali nel settore del gioco d’azzardo lecito, un tema sempre più centrale nel dibattito giuridico e politico.
