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DIA, relazione sul I semestre 2023: sempre vivo l’interesse della mafia nel settore giochi

E’ stata pubblica la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre del 2023, presentata dal Ministro dell’Interno, e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del I semestre del 2023.

Di seguito tutti i dettagli inerenti il settore giochi:

Analisi del fenomeno criminale della ‘ndrangheta

“(…) Le evidenze info-investigative raccolte consentono di profilare, per il breve-medio periodo, una strategia di espansione della criminalità calabrese, che pur rimanendo protagonista di assoluto rilievo del narcotraffico internazionale, potrebbe ulteriormente moltiplicare i propri interessi criminali, così come già avvenuto in passato, sfruttando tutta una serie di ambiti a forte impatto sociale, ivi compreso il terzo settore, che risultano vitali per l’economia e la gestione amministrativa e finanziaria del Paese, quali ad esempio, per citare quelli storicamente più esposti: (…) le associazione di tipo sportivo e la gestione di congegni elettronici da intrattenimento e scommesse on line (c.d. gaming)”.

Analisi del fenomeno criminale di cosa nostra, della stidda, e delle altre organizzazioni mafiose siciliane

“(…) Le attività di contrasto hanno confermato altresì i “tradizionali” interessi illeciti del traffico di droga, delle estorsioni, del gioco e delle scommesse on line. (…) Le attività di polizia anche sul piano patrimoniale, hanno evidenziato la tendenza da parte dei principali gruppi mafiosi a garantirsi la gestione, diretta o indiretta, di società concessionarie di giochi e di sale scommesse, anche solo imponendo l’installazione di slot machine in bar o tabaccherie”.

Analisi del fenomeno criminale della camorra e delle altre organizzazioni mafiose

“(…) In particolare, nella Valle Caudina, tra le province di Avellino e Benevento, permarrebbe la presenza del clan PAGNOZZI le cui figure apicali storiche risultano decedute o detenute e che, pertanto, sarebbe attualmente governato da soggetti meno carismatici. I suoi interessi illeciti riguardano il racket delle estorsioni in danno di imprese edili e di attività commerciali, il traffico di stupefacenti, il riciclaggio dei relativi proventi, nonché i giochi e le scommesse, in particolare la distribuzione delle slot machines nei bar, nelle sale giochi e nelle ricevitorie”.

Analisi del fenomeno criminale delle mafie pugliesi e lucane

“(…) La criminalità organizzata del capoluogo, dedita anche al contrabbando, alle estorsioni, all’usura ed alle scommesse illecite, tramite forme sempre più complesse di riciclaggio si dimostra capace di insinuarsi nel tessuto economico sano, anche avvalendosi di compiacenti professionisti e talvolta infiltrando gli apparati istituzionali locali”.

Analisi delle altre mafie nazionali

“Fra i gruppi criminali autoctoni che hanno acquisito nel corso degli anni maggiore autonomia, influenza e spessore criminale nel panorama laziale, e romano in particolare, spicca sicuramente il noto clan CASAMONICA, la cui presenza risale probabilmente agli anni ’60, quando famiglie Rom provenienti dall’Abruzzo e dal Molise, fra le quali anche alcuni appartenenti agli SPADA e ai DI SILVIO, fissarono nella Capitale, nel tempo in via sempre più stabile, la sede principale dei loro affari e interessi. Gli aspetti illeciti delle condotte riferibili a diversi personaggi gravitanti in tale contesto sono emersi in modo particolare dal momento
della collaborazione con la cd. Banda della Magliana, che negli anni settanta aveva riunito alcuni specifici e ristretti ambiti delinquenziali operanti su Roma in una vera e propria organizzazione dedita a gioco d’azzardo, rapine, traffico di stupefacenti e sequestri di persona”.

Criminalità cinese

“(…) Altri settori di interesse sono il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e lo
sfruttamento della manodopera irregolare, mentre le attività illecite verso l’esterno si rinvengono nel traffico illecito di rifiuti, nella gestione di giochi e scommesse clandestine e nella lucrosa gestione dei centri massaggi, tipica attività di copertura”.

Provincia di Reggio Calabria

Mandamento centro

“(…) Il 2 febbraio 2023, a Reggio Calabria, Milano, Messina, Bari ed in Florida (Stati Uniti) la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni16 a carico di due imprenditori attivi nel settore edile e dell’intermediazione immobiliare, i quali nel 2019 sono stati attinti da misura cautelare in carcere, nell’ambito del procedimento “Libro nero”, poiché ritenuti “imprenditori di riferimento” della cosca LIBRI, attiva nel capoluogo. Le successive indagini patrimoniali hanno consentito di dimostrare come gli imprenditori in questione, pur disponendo di una esigua consistenza reddituale, avevano avviato sin dai primi anni ‘90, grazie all’appoggio della cosca LIBRI, fiorenti attività economiche che consentivano loro di acquisire il controllo di un’importante porzione dell’edilizia reggina e di proiettare i loro interessi, sia in Italia che negli Stati Uniti, oltre a quello edile, nel settore immobiliare, dell’editoria, della ristorazione, in quello assicurativo, dei giochi e delle scommesse on line. Con la misura ablativa in parola è stato attinto un complesso di beni per un valore stimato di circa 45 milioni di euro. Nelle settimane successive veniva eseguito un ulteriore sequestro per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro”.

Mandamento tirrenico

“(…) Il 18 maggio 2023, a Gioia Tauro la Guardia di finanza ha dato esecuzione ad un decreto di confisca a carico di un imprenditore e un suo omologo anch’egli operante prevalentemente nel settore dei giochi e delle scommesse on line. Già nel mese di giugno 2021 i due proposti, collegati alle cosche TEGANO, FRANCO, PIROMALLI, PESCE e BELLOCCO, erano stati destinatari di provvedimento di sequestro. Il valore dei beni confiscati ammonta ad oltre 3 milioni di euro”.

Provincia di Vibo Valentia

“(…) I MANCUSO continuerebbero ad affermare il proprio potere criminale mediante la gestione del traffico di stupefacenti, del gioco d’azzardo e delle attività estorsive”.

Provincia di Cosenza

“(…) Nell’area di Rossano invece opererebbe la cosca ACRI-MORFO, le cui attività criminali prevalenti sarebbero le estorsioni, il traffico e lo spaccio di stupefacenti, la gestione e il controllo di appalti pubblici ed il riciclaggio con reinvestimenti nella torrefazione e prodotti
derivati, nei servizi di vigilanza, nella distribuzione di prodotti da forno e di altri generi alimentari, nel noleggio di videogiochi anche di genere illecito”.

Provincia di Napoli

Napoli – Area centro

“(…) Nel semestre in esame, il clan CONTINI è stato oggetto di importanti attività di contrasto che hanno interessato numerosi affiliati. Il 27 giugno 2023, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 16 soggetti organici al citato clan, accusati di associazione mafiosa, riciclaggio e autoriciclaggio, estorsione, usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori e false fatturazioni per operazioni inesistenti, tutti aggravati dal metodo mafioso. Dall’indagine sarebbe emerso, tra l’altro, il monopolio dei CONTINI, almeno fino al 2020, nel controllo del settore dei giochi e scommesse nell’area Vasto-Arenaccia tramite la famiglia ATTARDO, sua articolazione”.

Napoli – Provincia settentrionale

“(…) Quanto affermato sarebbe corroborato dall’operazione conclusa dai Carabinieri e dalla Guardia di finanza il 5 giugno 2023 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 19 soggetti, accusati di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsione, traffico di stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose. L’attività investigativa ha consentito di accertare la perdurante operatività del sodalizio nel territorio di Villaricca, di delinearne la struttura diarchica a composizione prevalentemente familistica, nonché accertare plurime condotte estorsive in danno di imprenditori edili, palestre e sale da gioco”.

Provincia di Avellino

“(…) San Martino Valle Caudina (AV) è il Comune di origine del clan PAGNOZZI, rappresentato da taluni esponenti ancora liberi e altri numerosi affiliati, con interessi illeciti che riguarderebbero i settori delle estorsioni, degli stupefacenti e dei giochi e scommesse, quest’ultimo mediante la distribuzione delle slot machines nei bar, nelle sale giochi e nelle ricevitorie, e che si estendono alla provincia di Benevento e nel Lazio”.

Provincia di Benevento

“(…) Nella Valle Caudina, ubicata tra le province di Benevento ed Avellino, permarrebbe l’operatività del clan PAGNOZZI sebbene fortemente indebolito dalle costanti attività di contrasto che hanno condotto all’arresto delle sue figure più carismatiche. Attualmente, il sodalizio risulterebbe retto da uno dei figli ancora liberi del defunto capo storico. Il clan, originario del Comune irpino di San Martino Valle Caudina (AV), ha da sempre esteso la propria influenza criminale nei viciniori Comuni beneventani di Montesarchio, S. Agata dei Goti, Airola ed aree limitrofe ove esercita il controllo delle estorsioni in danno di commercianti e imprenditori locali, del traffico e spaccio di stupefacenti, oltre a riciclare e reimpiegare i proventi illeciti di tali attività. Gli interessi illeciti del clan riguarderebbero anche i giochi e le scommesse e, in particolare, la distribuzione delle slot machines nei bar, nelle sale giochi e nelle ricevitorie, come emerso dai provvedimenti interdittivi adottati nel 2022 dal Prefetto di Benevento a carico di 7 società del settore facenti capo ad un soggetto considerato elemento di spicco del clan PAGNOZZI, già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale e condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Questi risultava, peraltro, già coinvolto in precedenti inchieste giudiziarie nell’ambito delle quali figurava come socio di maggioranza di una società che distribuiva apparecchi destinati alle sale giochi e indicato dal clan PAGNOZZI quale suo riferimento in Roma. Risulta ormai giudiziariamente documentata, infatti, una significativa presenza del clan PAGNOZZI nella Capitale ove avrebbe soprattutto reinvestito ingenti capitali illeciti”.

Lazio

“(…) Tali provvedimenti hanno interessato diverse società operanti in svariati settori, quali
l’autotrasporto per conto terzi, la vendita e il noleggio di autoveicoli, le scommesse sportive, il turismo, la ristorazione e in genere la somministrazione di alimenti e bevande, fino all’edilizia e al movimento terra”.

Roma città metropolitana

“(…) Un’azienda attiva nel settore ittico era in particolare ritenuta “quale asset strategico nell’ambito della locale di ‘ndrangheta capitolina”, mentre altre società coinvolte operavano in vari settori fra cui quello della ristorazione, bar, tabacchi e sale da gioco. (…) Per i sodalizi GAMBACURTA e NICITRA, pur non registrandosi particolari episodi di rilievo nel semestre di riferimento e nonostante l’intensa attività di contrasto svolta dalla A.G. e dalle Forze di polizia, non va sottovalutata la possibile persistente influenza del primo gruppo, soprattutto per gli interessi nella gestione del narcotraffico nei quartieri di Montespaccato, Boccea e
Aurelia; e della seconda compagine nell’area a nord della Capitale, dove nel corso degli anni era nota, fra l’altro, per avere assunto il controllo del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo”.

Provincia di Campobasso

“(…) Nel contesto territoriale di Campobasso i settori economici a rischio d’infiltrazione dei sodalizi sarebbero quelli della logistica, della rivendita di auto usate, della gestione dei locali notturni, degli esercizi pubblici e delle sale da gioco/scommesse, delle attività connesse al settore dell’edilizia, della gestione dei rifiuti, del comparto agricolo ed energetico.

Città metropolitana di Torino

“(…) Inoltre, nel semestre la Guardia di finanza ha dato esecuzione, il 15 febbraio 2023, ad un decreto di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Torino nei confronti di un esponente della famiglia AGRESTA. Il provvedimento, scaturito dalla condanna definitiva alla pena di 5 anni di reclusione7 con la quale all’uomo è stata contestata l’appartenenza a un’associazione di tipo mafioso, ha riguardato 1 palestra, 6 unità immobiliari, 1 società di noleggio di slot machine, veicoli e conti correnti per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro”.

Provincia di Bari

“(…) Il clan CAPRIATI è attivo storicamente nel Borgo Antico di Bari nonché, attraverso i propri referenti, nei quartieri Fesca e nella zona di San Cataldo ed in una vasta porzione della provincia di Bari ed in alcuni centri della provincia BAT. Il sodalizio è dedito principalmente al traffico di stupefacenti, alle estorsioni ed alla gestione del gioco d’azzardo. (…) Il clan STRISCIUGLIO (clan della “ luna”) è attivo nel Borgo Antico di Bari nonché, per il tramite delle proprie articolazioni, nei quartieri Libertà, Stanic, San Paolo, San Girolamo, Palese, Santo Spirito, San Pio – Catino, Carbonara, Ceglie del Campo e Madonnella ed è attivo nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni, nell’usura, nel riciclaggio e nella distribuzione delle apparecchiature da gioco/intrattenimento. Il clan, che si basa sui classici riti di affiliazione mafiosa, è articolato in gruppi interagenti nel rispetto dei diversi territori di influenza e dell’autonomia di ognuno, con propri esponenti apicali, quadri intermedi, manovali del crimine, soldati e gruppi di fuoco. L’organizzazione in esame può considerarsi, fra i clan baresi, quella più numerosa ed aggressiva. Nel periodo in esame è emersa più che mai attuale l’attitudine predatoria del clan che, con la violenza e la forza intimidatoria, continua a vessare imprenditori e commercianti baresi. Il clan PARISI-PALERMITI è storicamente radicato nel quartiere Japigia di Bari ed è in ascesa in tutto il territorio della provincia. Nonostante la lunga detenzione, il suo leader storico è in grado di svolgere funzioni di garante degli equilibri criminali tra le varie cosche baresi. È attivo nel settore delle estorsioni, dell’usura, nel traffico degli stupefacenti, nel contrabbando di idrocarburi e nel gioco d’azzardo”.

Provincia di Foggia

“(…) Il capo della batteria dei SINESI-FRANCAVILLA, attualmente detenuto in regime di 41 bis, rappresenta una delle storiche figure della società e il suo carisma è riconosciuto anche in chiave extraregionale. La batteria, strutturata su base familistica, opera prevalentemente nel capoluogo di provincia ed è attiva nel settore delle estorsioni, degli stupefacenti, dell’usura, dei servizi abusivi di vigilanza/guardiania, della ricettazione, del riciclaggio (specie nel settore delle onoranze funebri) nonché nel gioco illegale”.

Provincia di Agrigento

“(…) Nel periodo in esame si sono registrate diverse attività di polizia giudiziaria inerenti il traffico di stupefacenti ed eventi estorsivi. Al riguardo, nei comuni dell’agrigentino (Palma di Montechiaro, Favara, Canicattì, Ravanusa e Licata), l’11 gennaio 2023 i Carabinieri, nell’ambito dell’operazione “Condor”, hanno disarticolato un’associazione di tipo mafioso dedita alle estorsioni e al traffico di droga. L’indagine ha consentito di evidenziare lo stretto legame tra cosa nostra e stidda105 . Le attività, che hanno visto il coinvolgimento anche di soggetti gravitanti in territori di “competenza” del mandamento di Agrigento, hanno ricostruito il tentativo di cosa nostra di Palma di Montechiaro (AG) di espandere il proprio potere mafioso anche su altri territori nel settore agro-alimentare106 e di fronteggiare l’espansione di un gruppo criminale di matrice stiddara che, approfittando delle incessanti
attività investigative che avevano portato alla condanna di numerosi appartenenti a cosa nostra, si era mosso fino a quel momento sottotraccia implementando i propri ranghi ed estendendo le proprie attività criminali. L’indagine, che ha tra l’altro disvelato la capacità dell’organizzazione di assumere il controllo del settore delle slot machines e degli apparecchi da gioco, ha evidenziato solidi rapporti tra il vertice della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro e la ‘ndrina107 di Platì (RC), consentendo inoltre di documentare l’esistenza di una associazione dedita al traffico di stupefacenti operante nei territori di Palma di Montechiaro, Licata e Palermo e diretta da un soggetto appartenente alla stidda”.

Città di Catania

“(…) La georeferenziazione delle presenze mafiose fa emergere dunque la principale peculiarità del fenomeno mafioso catanese: una mafia ad assetto variabile che vede la coesistenza di più sodalizi criminali, spesso nei medesimi spazi territoriali, funzionale alla realizzazione di affari illeciti con interazioni non necessariamente violente. Tale aspetto trova conferma negli esiti delle investigazioni concluse nel semestre denominate “Slot Machine” e “Car Back” in cui si riscontra l’interazione, rispettivamente, tra la famiglia SANTAPAOLA-ERCOLANO e il clan CAPPELLO e tra questi ultimi e i CURSOTI MILANESI. (…) Come premesso, altro settore d’interesse della famiglia SANTAPAOLA-ECOLANO, è rappresentato dal traffico di stupefacenti, talvolta, perpetrato in collaborazione con altre organizzazioni criminali, così come dimostrano gli esiti della citata operazione “Slot Machine” che, sebbene incentrata sulle dinamiche operative del clan CAPPELLO, avrebbe tra l’altro appurato come quest’ultima consorteria si avvalesse, per l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di marijuana, di un esponente dei SANTAPAOLA-ERCOLANO, ritenuto elemento cardine del sodalizio oggetto di indagine. (…) Anche la famiglia MAZZEI “Carcagnusi”, radicata nel quartiere cittadino di San Cristoforo – e attiva nei settori degli stupefacenti, delle estorsioni, delle scommesse illegali, dei rifiuti e, come emerso da recenti indagini, anche nel business dei prodotti petroliferi – possiede proiezioni operative nei comuni di Adrano, Bronte, Maletto e Maniace, attraverso il gruppo LO CICERO e a Misterbianco attraverso il gruppo NICOTRA “Tuppi”. (…) Il sodalizio dei CAPPELLO, attivo soprattutto nel quartiere cittadino di San Cristoforo nei settori degli stupefacenti, scommesse illegali e giochi on line, ingloba al suo interno anche la squadra della famiglia BONACCORSI, meglio noti come “Carateddi”. (…) Nel semestre, le già cennate operazioni “Slot machine” e “Car Back” avrebbero tra l’altro evidenziato la capacità del clan di fare affari, da un lato, con la storica famiglia di cosa nostra catanese e dall’altro, superando gli storici attriti, anche con il clan dei CURSOTI, allorquando i business si presentino come convenienti e redditizi. In particolare, l’8 febbraio 2023 la Guardia di finanza di Catania, nell’ambito dell’operazione “Slot machine”, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un sodalizio che avrebbe gestito un rilevante traffico di droga. (…) Infine, si rammenta la presenza sul territorio etneo di altri gruppi minori: (…) il clan PIACENTI (Ceusi), radicato nel quartiere cittadino di Picanello, dove convive con la famiglia SANTAPAOLA, da sempre interessato all’organizzazione di corse clandestine di cavalli, scommesse illegali e traffico di armi”.

Provincia di Siracusa

“(…) Il panorama criminale cosi delineato, vedrebbe la presenza di altri sodalizi criminali che, sebbene non declinati secondo ilparadigma strutturale di cosa nostra, rivestirebbero ruoli ugualmente rilevanti avuto riguardo alla gestione di qualsivoglia attività illecita: dal traffico e spaccio di stupefacenti alle estorsioni, dall’usura al gioco d’azzardo”.

Città di Messina

“(…) Nel rione “Giostra”, invece, risulterebbe storicamente egemone il clan GALLI-TIBIA, dedito all’organizzazione di corse clandestine di cavalli, al narcotraffico in collaborazione con consorterie catanesi e calabresi, alle scommesse illegali, nonché alla gestione di attività commerciali. Nel territorio continuano a manifestarsi fenomeni criminali legati a reati predatori e al traffico di stupefacenti come confermato da recenti indagini”.

Umbria

“(…) Il 1 febbraio 2023 la Guardia di finanza di Perugia ha arrestato, in esecuzione di mandato d’arresto europeo, un soggetto diorigini turche, dimorante a Terni, ritenuto a capo di un’organizzazione internazionale dedita alla raccolta illegale di scommesse sportive e al gioco d’azzardo nonché al riciclaggio dei proventi illecitamente accumulati. Le indagini, avviate nel 2019 in Francia, hanno portato a individuare un gruppo di soggetti, appartenenti alla comunità turca, risultato “attivo” nella gestione di slot machine ed altri apparati per l’accesso a giochi d’azzardo illegali e a piattaforme di scommesse on line gestite da soggetti privi
delle autorizzazioni. Le apparecchiature elettroniche, noleggiate in Svizzera, erano collocate presso esercizi commerciali, ritenuti soggetti all’influenza del gruppo criminale, non solo in Francia, ma anche in Germania, Moldavia e Romania”.

Austria

(…) Il 18 maggio 2023 è stata data esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni, disposta dal Tribunale diReggio Calabria a carico di due imprenditori reggini, operanti prevalentemente nel settore dei giochi e delle scommesse. La figuracriminale dei proposti era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia”, ove era stato individuato un sofisticato ed altamenteremunerativo sistema criminale, finalizzato all’illecita raccolta di scommesse on line, avente la base decisionale ed operativa a Reggio Calabria e ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, in Romania, in Austria e in Spagna. Tali societàavrebbero agito mediante un sistema di guadagno a “cascata”, dal master, vertice della piramide e promotore dell’organizzazione, all’end user, il giocatore finale. L’associazione in parola avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, alla quale garantiva unaparte dei proventi in cambio di protezione e diffusione dei brand on line e in esercizi commerciali locali. Infine, i punti affiliati trasferivano le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendole all’imposizione fiscale italiana. Quanto alle società con sede legale in Austria e Malta, esse, di fatto, avrebbero operato in Italia attraverso una stabile organizzazione, costituita da plurimi punti commerciali distribuiti sul territorio e dediti alla raccolta di puntate su giochie scommesse, attraverso siti non autorizzati, tra i quali quelli gestiti dai proposti”.

Romania

“(…) Rilevano evidenze che mostrano come anche la criminalità campana sembra consolidare le proprie presenza in Romania nel settore del gioco e delle scommesse illegali, anche on line, peraltro in alcuni casi in sinergia con gruppi di ‘ndrangheta e cosa nostra”.

Malta

“(…) Le attività investigative condotte nel corso degli ultimi anni testimoniano che uno degli ambiti criminali verso cui si sono rivolti i sodalizi è quello delle scommesse on line, ove è prevalente la presenza di sodalizi di ‘ndrangheta. Nel periodo d’interesse, è stata data esecuzione, il 18 maggio 2023, alla misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni, disposta dal Tribunale di Reggio Calabria a carico di 2 imprenditori reggini, operanti appunto nel settore dei giochi e delle scommesse. La figura criminale dei proposti era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia” che aveva disvelato un meccanismo finalizzato all’illecita raccolta di scommesse on line con base decisionale e operativa a Reggio Calabria, nonché ramificazioni all’estero mediante l’operatività di società sedenti non solo a Malta, ma anche in Romania, Austria e Spagna. L’associazione criminale individuata avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, garantendo una parte dei proventi in cambio di “protezione”. Peraltro, i punti affiliati trasferivano le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendole di fatto all’imposizione fiscale italiana”.

Canada

“(…) Cosa nostra canadese, risulterebbe attiva nella zona di Montreal (Quebec) ove si avvarrebbe della collaborazione degli Hells Angels (bande dei motociclisti) per la gestione del traffico degli stupefacenti e del gioco d’azzardo”.

Relazioni internazionali per il contrasto alla criminalità organizzata italiana all’estero

“(…) Anche l’ambito illegale del gioco d’azzardo, “gaming e betting”, ha mostrato come le organizzazioni criminali abbiano saputo sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia, ad esempio mediante la costituzione di società fittizie (cc.dd. “cartiere”) con sede legale in “paradisi fiscali”, funzionali ad incrementare i proventi, ma anche a facilitare il riciclaggio di altri capitali illeciti”.

Analisi e approfondimento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette (SOS)

“(…) Dalla classificazione delle predette 26.544 SOS, effettuata sulla base delle categorie di soggetti obbligati, è emerso che la preponderante parte delle stesse (oltre l’80%), corrispondente a 21.407 SOS, è riconducibile agli intermediari bancari e finanziari. Seguono a notevole distanza le 2.784 SOS ascrivibili agli altri operatori finanziari e quelle inviate dagli altri operatori non finanziari e dagli operatori di gioco e scommesse, entrambi nell’ordine del 3% circa. Completano, infine, il flusso in esame le esigue SOS relative ai professionisti e agli altri operatori”.

Redazione Jamma
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