(Jamma) Circa 350 milioni di euro. È questa la cifra che il Comune punterebbe a incassare con la cessione ventennale della gestione ai privati del Casinò, che sembra ormai possibile dopo che il sindaco Giorgio Orsoni ha confermato nei giorni scorsi i riscontri positivi avuti dal ministro degli Interni Angelino Alfano e dopo che nell’ultima seduta della Giunta è stato approvato l’atto di indirizzo del bando di interesse pubblico per la ricerca del gestore che Ca’ Farsetti vorrebbe avviare già, entro settembre, se prima arriverà il via libera del Consiglio comunale. La somma complessiva riguarderebbe sia la vendita della società del gioco, sia il “canone” di concessione annuo pagato dai privati per l’uso di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, ma l’obiettivo sarebbe quello di incassare subito almeno un terzo della cifra e comunque di iscrivere già nel bilancio 2013 – con la variazione – la maggior parte di essa.
Si tratta di capire però, visto comunque il persistere della crisi degli incasso della casa da gioco, nonostante qualche segnale di rallentamento, se sarà ancora possibile reperire un gruppo – probabilmente straniero -pronto ad assicurare per la casa da gioco una cifra corrispondente o molto vicina a quella che il Comune si aspetta per chiudere l’operazione Casinò. La base d’asta per la cessione della gestione del casinò al momento non è stata ancora fissata ufficialmente per seguire attentamente l’evoluzione degli incassi, anche alla luce del recentessimo restyling della sede di terraferma di Ca’Noghera, quella proporzionalmente più in sofferenza rispetto agli incassi, soprattutto per il calo verticale di quelli delle slot-machines. La gara per la gestione della casa da gioco sarà a procedura aperta, senza una preselezione dei possibili acquirenti della società del gioco. Una cosa sembra certa: il Comune non ha intenzione di “svendere” la gestione del Casinò. Se l’offerta – una o più – dovesse pertanto essere molto inferiore ai 350 milioni di euro circa che l’Amministrazione si aspetta complessivamente dall’operazione, essa non sarebbe accettata, rimandando tutta l’operazione a tempi e incassi migliori, anche se dal punto di vista politico – oltre che economico – dopo le polemiche, gli scioperi e le tensioni che hanno accompagnato negli ultimi due anni la vicenda della privatizzazione, il bilancio non sarebbe certamente esaltante per la Giunta. Il fatto di avere comunque riportato in equilibrio il bilancio della casa da gioco – con una forte riduzione del contributo “girato” al Comune – le consente, comunque, una sopravvivenza certa.
Secondo i calcoli, al casinò sono previsti per il 2013 incassi per 110 milioni di euro, di cui 27 milioni e mezzo di euro, comprensivi delle tasse, saranno la quota a favore del Comune, in base alla nuova ripartizione che prevede per Ca’ Farsetti il 25 per cento delle entrate, lasciando il 75 per cento alla casa da gioco.
Nei primi sei mesi dell’anno il Casinò ha visto diminuire gli incassi del 7,6 per cento rispetto al primo semestre del 2012, con una raccolta di poco inferiore ai 56 milioni di euro. L’incasso è inferiore di circa 3 milioni e 340 mila euro rispetto a quanto la stessa società aveva preventivato, anche se il direttore generale Vittorio Ravà punta ancora a chiudere il bilancio 2013 in pareggio. Il grosso degli incassi, con quasi 46 milioni di euro, riguarda la sede di Ca’ Noghera dove si registra anche la flessione più pesante rispetto all’anno precedente: – 10,26 per cento.