(Jamma) “Il risultato del referendum – scrive in una nota lo SNALC – è stato condizionato pesantemente dalla paura di tanti dipendenti di perdere il posto di lavoro. Ciò nonostante il 44% dei dipendenti ha votato contro l’accordo. I tagli del 28% alle retribuzioni dei dipendenti sono eccessivi, ingiusti e ingiustificati. Il taglio del 75% della 14ª mensilità unitamente al taglio del 16,5% delle retribuzioni metterà a dura prova i bilanci familiari dei dipendenti. La riduzione dell’orario di lavoro a 29 ore settimanali inciderà pesantemente e negativamente sulla produttività delle attività aziendali e sull’efficienza dei servizi.
Noi non ci rassegneremo. Lotteremo per impedire che venga data attuazione all’accordo. Ci impegneremo con tutte le nostre forze per tutelare i legittimi interessi dei lavoratori. Contesteremo in tutte le sedi e con le iniziative meglio viste i tagli ingiusti delle retribuzioni dei dipendenti. Intensificheremo la lotta contro gli sprechi e le inefficienze della Direzione aziendale. Chiederemo ai lavoratori che sono delusi e che non si sentono più rappresentati dalle organizzazioni sindacali che hanno firmato l’accordo ammazza stipendi di partecipare alle nostre iniziative e di sostenerci nelle lotte.