(Jamma) “La scrivente organizzazione sindacale, nell’incontro tra la Casino S.p.A. e le oo.ss. del 24 maggio 2013, dopo aver fortemente contestato le argomentazioni svolte e le affermazioni fatte rispettivamente dal Presidente del Consiglio d’Amministrazione e dai consulenti della Società, secondo le quali la riduzione dell’orario di lavoro del 25% non comporta di fatto alcuna conseguenza negativa sulla produttività aziendale, ha lasciato il tavolo in quanto ha ritenuto che non ci fossero più le condizioni per continuare la trattativa in sede aziendale.
A scriverlo è il sindacato dei lavoratori del casinò di Sanremo Snalc-Cisal, che afferma: “Le suddette argomentazioni e affermazioni sono in netto contrasto con quanto sostenuto dalla stessa Società, sia nella comunicazione di avvio della procedura dei licenziamenti collettivi sia con quanto dichiarato nel corso dell’esame congiunto.
La Società nella comunicazione di avvio della procedura dei licenziamenti collettivi ha scritto che la riduzione dell’orario di lavoro costituisce “un ostacolo invalicabile al recupero dell’efficienza produttiva ed organizzativa aziendale, funzionale alla sostenibilità economico-finanziaria della Società ed al rilancio dell’attività produttiva…”.
Nel corso della trattativa ha dichiarato che la riduzione dell’orario di lavoro comporta una diminuzione della produttività aziendale stimata in 2.000.000 di euro.
É del tutto evidente che gli Amministratori della Società hanno la responsabilità di attenersi a quanto dichiarato nella comunicazione di avvio della procedura dei licenziamenti collettivi e nel corso dell’esame congiunto.
Si ribadisce che se si vuole mettere in sicurezza l’Azienda è necessario ridurre i costi e aumentare la produttività delle attività aziendali.
Tutti i dipendenti devono essere chiamati a fare con equità la loro parte di sacrifici.
La riduzione delle retribuzioni dei dipendenti deve servire per assicurare la continuità aziendale e i rapporti di lavoro e non per lavorare meno.
I licenziamenti possono essere evitati. L’alternativa ai licenziamenti c’è. Il tavolo negoziale per definire l’accordo per uscire dalla crisi aziendale senza licenziamenti dovrebbe essere spostato il più velocemente possibile nella sede istituzionale del Ministero del Lavoro e in tale sede sarebbe necessaria la partecipazione anche del Ministero dell’Interno”.