(Jamma) Con l’approvazione dell’emendamento Chiavaroli all’interno del Decreto sugli enti locali, mirato alla salvaguardia delle entrate erariali nei confronti dei territori che intendono limitare il gioco pubblico, “si è commesso un grave errore”, secondo il Ministro preposto ai territori, Graziano Delrio.
Intervenendo al programma televisivo, ‘Servizio Pubblico’ Delrio ha detto che “si tratta di un errore per due motivi: il primo perché si fa ricadere sugli enti locali la responsabilità di un calo erariale, che è impensabile, e il secondo perché, in generale, si va a favorire una attività come quella del gioco, e in particolare delle slot, che comporta disagi sociali”. Secondo il ministro, inoltre: “Lo Stato non dovrebbe pensare a fare entrate attraverso il gioco, ma piuttosto creando occupazione e quindi attraverso la crescita, cercando di creare condizioni perché ciò avvenga”.
Critica anche la posizione del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Orgogliosi di aver fatto tra le prime regioni d’Italia, pochi mesi fa, una legge contro la ludopatia
e le slot machine, non accetteremo mai e contrasteremo in tutti i modi norme statali che limitano la sacrosanta battaglia, anche degli enti locali, contro il gioco d’azzardo e le mafie che spesso si nascondono dietro”.
“Purtroppo sono stata cattiva profeta quando affermavo che uno Stato civile non poteva lucrare sulle disgrazie e le debolezze della gente. Oggi la previsione si conferma realtà: i Comuni e le Regioni che cercano di arginare la piaga del gioco d’azzardo patologico sono diventati ufficialmente nemici della maggioranza che sostiene il Governo del nostro Paese”. Commenta Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Lombardia e team leader della Legge sulla ludopatia approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.
“Una decisione – ha continuato Viviana Beccalossi – quella presa dal Senato, che non esito a definire sconcertante. Anche la Presidenza della Repubblica, rispondendo alle informazioni che avevo fornito in merito alla legge regionale lombarda, aveva definito il gioco d’azzardo patologico come ‘un tema di particolare rilevanza sociale’. In tal senso mi appello proprio al presidente Napolitano, affinché la scellerata e gravissima posizione assunta dal Senato venga quantomeno ridiscussa”.
“Tutto ciò – ha concluso l’assessore – senza dimenticare l’arroganza e la mancanza di rispetto di quei partiti che a Roma hanno votato questa decisione, dimenticandosi, o più probabilmente facendo finta di dimenticarsi, che in Lombardia i loro colleghi di partito, ben più responsabili e attenti alla realtà quotidiana, si erano espressi a favore della nostra legge contro la ludopatia”.