Seconda Cassazione post Biasci, vince Goldbet per la quinta volta

Ci hanno provato nell’ordine le Procure di Trani, Alessandria, Agrigento e Messina, con rispettive impugnazioni di provvedimenti di riesame favorevoli agli indagati, a far cadere il titano austriaco. Talvolta anche con il contributo di Snai e Stanley.


Ma senza successo. La Corte di Cassazione, infatti, con l’ennesimo rigetto dell’impugnazione della Procura, stavolta di Messina, ha sentenziato per la quinta volta (la Sentenza Antelli, la prima della serie, e’ l’unica che scaturisce da ricorso della difesa), le ragioni del bookmaker tirolese, affermando e ribadendo, come e’ presumibile (al momento la motivazione non e’ depositata), che lo stesso bookmaker sia stato discriminato dagli effetti del Bando Bersani.
La Camera di Consiglio si è tenuta il 5 Dicembre 2013 dinanzi alla Terza Sezione Penale della Suprema Corte, che ha trattato il caso Faranda, il cui epilogo è stato rigetto ricorso PM.

 
L’avv.Marco Ripamonti, difensore dell’indagato congiuntamente all’avv.Valentina Castellucci, ha discusso il ricorso in Cassazione richiamando il tenore delle precedenti quattro sentenze, nonché’ le pronunce rese dalla Corte di Giustizia sul caso Goldbet, e cioè’ l’Ordinanza Zungri e la Sentenza Biasci.

 
L’avv.Marco Ripamonti, che ormai dal 2009 assiste con successo i Ced collegati a Goldbet e che sta continuando ad occuparsi dei medesimi Ced, si è dichiarato molto soddisfatto, anche dei numerosi risultati conseguiti in costanza di nuovo bando, sopratutto laddove le Procure hanno scelto di non convalidare sequestri di iniziativa attuati a Teramo, Palermo, Bologna, Modena, Cosenza, Crotone, oltre ai riesami già’ risolti favorevolmente tra cui Reggio Calabria, Pistoia, Napoli, Bari, Foggia.