(Jamma) – Oggi AS.TRO ha recapitato all’Assemblea Regionale pugliese, in persona del Presidente e dei Capigruppo, le sue osservazioni associative sul pdl, destinato alla imminente approvazione, sollecitando l’indizione di una audizione del settore e dell’A.D.M. prima del Indipendentemente dai risvolti “sostanziali” attinenti il merito dell’iniziativa legislativa, infatti, il metodo di lavoro adottato dalla Regione Puglia, escludente la consultazione del mondo delle imprese e il coinvolgimento tecnico dell’A.D.M., si presta ad una preoccupante constatazione:
ogni industria “impatta” nell’ambiente, nel territorio, nel tessuto socio-economico e sanitario della collettività. L’istituzione regionale, quindi, nel suo fisiologico intento di perseguire il “bene” comune deve individuare un punto di equilibrio tra i benefici di un insediamento industriale e i “contro” che ad essi si imputano. Non è il caso di rievocare la drammaticità di altre esperienze della Regione (in cui un migliaio di posti di lavoro è stato considerato “paletto strutturale” per ogni altra valutazione di tipo sanitario).
Ci si è limitati a considerare che a fronte di un bacino occupazionale insediato nel territorio pugliese abbinato al circuito industriale del gioco lecito, ammontante a quasi il quadruplo del precedente “dato di riferimento”, la mancata consultazione equivale a mancata ricerca di punto di equilibrio e quindi ad una iniziativa politica “sganciata” dalla tutela effettiva dei territori e “incurante” degli effetti di cui è destinata a dar causa.
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