(Jamma) Prima i giochi online, dal pc di casa, tablet e o cellulari. Poi una moneta infilata distrattamente in una slot machine o una videolottery in una sala o un bar, per sentirsi grandi con gli amici. Â
Il passo è troppo, troppo breve per gli operatori del Sert savonese che si occupano delle dipendenze dal gioco d’azzardo, una piaga che si sta diffondendo fra i giovani anche nel Savonese e talmente estesa da far aumentare progressivamente la punta dell’iceberg di persone che decidono di chiedere aiuto e si rivolgono, smarriti e disperati, all’ambulatorio di via S. Lucia e a quello di via Collodi.
Solo negli ultimi mesi il numero di persone seguite nelle strutture della provincia (anche a Finale e Albenga) è aumentato del 20-25% (in tutto sono una sessantina), merito anche dei gruppi di auto-mutuo aiuto che si riuniscono nella sede dell’ex prima circoscrizione, in via Crispi.
«La pubblicità ai giochi online con personaggi conosciuti è un danno irreparabile – denuncia la responsabile delle strutture dell’Asl2, Nicoletta Conio -. È troppa la facilità con cui giovani e giovanissimi iniziano a provare quel brivido della vincita che è effimero, visto che poi tanto i soldi si perdono e si rischia solo di entrare in un tunnel senza via d’uscita».Alla lotta contro questa piaga dilagante partecipa anche il Comune, che sta studiando il modo per premiare i bar e le latterie che non fanno installare le macchinette per le scommesse. «Stiamo pensando a un logo sulle vetrine o allo sconto sul suolo pubblico», questa l’idea lanciata dall’assessore Lugaro.