FIT. Sì ad una razionalizzazione dell’offerta, no ai contratti tagliola!

(Jamma) “Basta aprire un giornale  – si legge in un comunicato della FIT – per rendersene subito conto: le newslot sembrano diventate il nemico numero uno, uno strumento che porta solo danni alla popolazione. E in questo senso Regioni e Comuni si stanno sbizzarrendo in leggi e regolamenti variopinti che puntano a limitare l’installabilità delle macchine, in maniera drastica e a volte irrazionale.

Ora, noi tabaccai-ricevitori che da sempre siamo la parte sana del gioco, appoggiamo qualsiasi provvedimento che sia a favore del gioco legale e consapevole. Ma la regolamentazione deve essere intelligente e studiata e non una sgangherata caccia alle streghe degna del più cieco Medioevo! E allora, per primi siamo per una razionalizzazione della rete di offerta. È giusto che tale tipologia di gioco, proprio per le sue caratteristiche, non sia data indiscriminatamente a tutti, ma solo ad alcuni canali che garantiscano qualità, sicurezza e professionalità. Ma c’è di più, anche se di questo i giornali non parlano: ossia i contratti capestri tagliola che i concessionari e i gestori spesso obbligano a firmare ma che poi si rivelano trappole da cui è impossibile liberarsi.

Si fa presto, da parte dei Comuni a far togliere le macchine, ma gli esercenti che volessero farlo di propria iniziativa sono lasciati soli! Durate novennali e penali assurde, ecco le nostre catene! Ad esempio (…) se voglio svincolarmi dal contratto, è prevista una penale di ben 6mila euro a macchina. Avete capito bene: questo significa che se ho 4 newslot, devo sborsare ben 24.000 euro per liberarmi di un servizio che non voglio più svolgere!

È una prevaricazione bella e buona, alla quale ci opponiamo con un secco NO! Non firmeremo questo contratto, né con Sisal né con qualsiasi altro operatore che ci imponga clausole folli e irragionevoli come queste! Per questo FIT è pronta ad appoggiare tutte le iniziative che STS sta già valutando di intraprendere, a tutela dei tabaccai ricevitori”.