(Jamma) Lo Stato si costituisce contro il comune al fianco di due esercenti cinesi titolari di bar con annesse slot machine. E’ successo a Bolzano dove l’omonima provincia ha messo a punto una regolamentazione vincolistica fatta propria dal Comune, che impone il rispetto di una certa distanza tra i locali dove sono installati gli apparecchi con vincita in denaro ed i luoghi, cosiddetti sensibili. A scriverlo è Marilisa Bombi che su Italia Oggi spiega che “la questione è stata posta davanti al Tar che, comunque ha respinto la richiesta di sospensiva, con ordinanze 129 e 140 depositate il 21 agosto, tenuto conto che non c’era alcun motivo d’urgenza in relazione al fatto l’ordinanza di rimozione delle slot è stata rispettata. Va comunque aggiunto che sulla scia di Bolzano si sono mosse la Liguria ed Emilia Romagna, mentre la Lombardia sta arrivando al traguardo. Sta di fatto che, se da un lato i dati forniti dall’ Istituto di fisiologia clinica dell’Università di Pisa, diffusi dalla Lombardia, fotografano una situazione preoccupante sul gioco d’azzardo minorile, insorgono gli operatori i quali denunciano che le scarse vincite delle slot sono nulla rispetto le patologie che possono insorgere dall’utilizzo delle VLT che stanno spuntando un po’ dappertutto senza che regioni e comuni ne abbiano fino ad ora contrastato le aperture. E lo stesso si può dire per i gratta e vinci che vengono venduti ormai un po’ dappertutto. Per il Sindaco di Bolzano, comunque, “i problemi sociali che le slot provocano alla collettività ricadono sulle nostre spalle e sue quelle dei cittadini. La questione è davvero molto seria e venire a sapere che per l’Avvocatura dello Stato le slot non sono affatto un problema fa male”.