Camera. Rondini (LNP): ‘Aumentare la tassazione sulle sale gioco per rilanciare l’occupazione giovanile’
Senato. Gentile (Pdl), “Aumentare tasse su giochi on line per finanziare agevolazioni fiscali padri separati”
(Jamma) “Nonostante il principio di sussidiarietà rimandi agli Stati membri la competenza legislativa riguardo alla disposizione geografica degli esercizi commerciali, alla luce del problema sociale rappresentato dal gioco d’azzardo negli Stati membri, la Commissione non ritiene opportuno intervenire a livello di UE per avvicinare le diverse legislazioni al fine di regolamentare la diffusione sul territorio dell’Unione delle sale slot?”. E’ la questione posta da Mara Bizzotto (Efd) all’interno di una interrogazione parlamentare presentata ieri alla Commissione europea.
La diffusione delle sale slot pregiudica la sicurezza e l’ordine pubblico locale
“Secondo l’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato – spiega l’europarlamentare Bizzotto -, l’Italia risulta essere il più grande mercato del gioco d’azzardo legale in Europa con un fatturato di 90 miliardi di euro registrato nel 2012. Il settore, previsto in ulteriore crescita nei prossimi anni, coinvolge solo in Italia 15 milioni di persone. Tuttavia, degli 8 miliardi che lo Stato ricava dall’attività, 6 sono destinati a curare le dipendenze da gioco. Si calcolano infatti circa 800 000 malati e 3 milioni di giocatori a rischio. Oltre al problema della dipendenza, la diffusione su larga scala delle sale slot ha registrato un impatto negativo sulle realtà locali: degrado e problemi di ordine pubblico, problemi sociali e affettivi per le famiglie rovinate dal gioco e aumento della criminalità organizzata che guadagna con il gioco d’azzardo più che con gli altri traffici illeciti. Dal momento che in molti casi le sale si trovano in prossimità di scuole, oratori e contesti delicati per l’ordine pubblico, per tutelare i propri cittadini alcuni comuni hanno approvato alla fine del 2012 il regolamento “Disposizioni per la valorizzazione del commercio negli ambiti del tessuto urbano consolidato” che vieta l’apertura di sale slot nei borghi storici, a 400 metri da luoghi di culto, ospedali, case di cura, cimiteri, scuole e insediamenti destinati all’educazione ed allo svago di bambini e ragazzi. Tali misure preventive, tuttavia, si scontrano con la legislazione nazionale che attribuisce la facoltà di rilasciare le licenze per l’apertura di nuove sale slot al questore, secondo quanto ribadito nella circolare del Ministero dell’Interno del 19 aprile 2012 in cui si afferma che il rilascio delle licenze di pubblica sicurezza alle sale può avvenire “eventualmente anche in contrasto con regolamenti comunali che, se adottati, non possono interferire con la competenza dell’autorità di pubblica sicurezza”.
Nonostante il principio di sussidiarietà rimandi agli Stati membri la competenza legislativa riguardo alla disposizione geografica degli esercizi commerciali, alla luce del problema sociale rappresentato dal gioco d’azzardo negli Stati membri, non riterrebbe la Commissione opportuno intervenire a livello di UE per avvicinare le diverse legislazioni al fine di regolamentare la diffusione sul territorio dell’Unione delle sale slot?”