Casinò di Sanremo. Riduzione orari e tagli sugli stipendi: lo Snalc dichiara lo stato di agitazione

(Jamma) Lo Snalc ha dichiarato lo stato di agitazione e chiesto un incontro urgente al CdA del Casinò di Sanremo in merito alla disciplina contrattuale e all’orario di lavoro.

 

L’organizzazione sindacale ha sollecitato la società a rispettare le norme concordate che prevedono di interpellare le rappresentanze sindacali per cambiamenti significativi di orario. Il sindacato ribadisce inoltre che il tempo per indossare la divisa deve essere computato nell’orario di lavoro; l’uscita anticipata dall’Azienda nel caso di chiusura dei tavoli da gioco ovvero di espletamento del servizio e le disposizioni regolamentari per la gestione dei tournant.

“Anche dalle piccole cose che accadono nella vita di un’Azienda – ha scritto il sindacato al presidente Ghinamo – si può capire se gli Amministratori hanno rispetto dei diritti dei dipendenti, se vogliono avere con essi una leale collaborazione basata sull’adempimento dei rispettivi doveri oppure no.

Nel listino paga del mese di giugno i dipendenti della Casino S.p.A. si sono trovati, senza alcun preavviso, delle trattenute fiscali e previdenziali rilevanti. A causa di tali trattenute i dipendenti hanno subito una decurtazione significativa ed imprevista dei loro stipendi e conseguentemente in tanti avranno delle difficoltà a far fronte ai propri impegni famigliari.

In un’Azienda nella quale gli Amministratori tengono a tutti i dipendenti, questo non sarebbe accaduto. Gli Amministratori e i loro più stretti collaboratori avrebbero sicuramente avvisato i dipendenti prima di decurtargli lo stipendio, gli avrebbero spiegato il motivo, gli avrebbero chiesto scusa in caso di errore ed avrebbero cercato con loro la soluzione migliore per attenuare il più possibile il disagio.

Invece, a quanto pare, sia Lei, sia i suoi più stretti collaboratori, avete ritenuto che fosse una cosa normale non avvisare i dipendenti prima di ridurgli lo stipendio e non dare loro, neanche dopo, le dovute spiegazioni.

Questo atteggiamento Aziendale è inaccettabile. I dipendenti hanno il diritto di sapere cos’è successo, a quali anni si riferiscono le trattenute fiscali e previdenziali effettuate sui loro stipendi, da quanto tempo eravate a conoscenza che non erano stati effettuati gli adempimenti fiscali e previdenziale sui benefit assicurativi, perché non avete avvisato i dipendenti prima di effettuare le trattenute, perché avete deciso di effettuare le trattenute nel mese di giugno, perché non le avete dilazionate. E ancora perché avete spostato al primo semestre gli adempimenti fiscali e previdenziale sui benefit assicurativi quando sono stati sempre effettuati nel secondo semestre”.